CORTINA D'AMPEZZO (BELLUNO) - Per chi vede il bicchiere mezzo pieno, il decreto approvato ieri dal Consiglio dei ministri è un’accelerazione dei lavori: tolgo a Simico (Società Infrastrutture Milano Cortina) un po’ di opere (tutte in territorio lombardo) e le do ad Anas, mentre altre (tra cui le varianti di Cortina e Longarone) restano al commissario straordinario, nonché ad della stessa Simico, Luigi Valerio Sant’Andrea. Per i maligni, invece, quel decreto potrebbe essere l’anticamera di possibili defenestramenti. A partire, dicono, dallo stesso Sant’Andrea. Del resto, con la Fondazione Milano Cortina è successo così: il 9 agosto 2022 il decreto “Aiuti bis” dedicò un intero articolo, il 34, alla governance della Fondazione Milano Cortina e, guarda caso, di lì a tre mesi saltò l’amministratore delegato: via Vincenzo Novari, dentro Andrea Varnier. Si vedrà cosa succederà nelle prossime due settimane, intanto la giornata di ieri ha segnato un passo avanti per la pista da bob: Cortina è l’opzione numero uno e tutti in Italia sono d’accordo. Non lo sono però il Cio (che si riunirà oggi) e le Federazioni internazionali degli sport invernali, motivo per cui resta in piedi il piano B: saltasse Cortina, si andrà a cercare impianti “esistenti e funzionanti”.
IL DECRETO
Il decreto approvato ieri a Palazzo Chigi “individua Anas” come soggetto attuatore di 5 interventi in Lombardia sulle statali 38 e 36 tra cui la messa in sicurezza della tratta Giussano-Civate, con l’obiettivo - come sottolineato dal ministro Matteo Salvini - di «velocizzare» i tempi. Anas subentra così a Simico e assume i poteri di commissario straordinario per la Giussano-Civate. Ad Anas viene inoltre corrisposta una somma di 67,5 milioni “al fine di garantire l’accessibilità complessiva dei territori interessati dagli eventi sportivi”. All’ad di Simico «rimangono le funzioni di commissario straordinario per la realizzazione» di altri sette interventi, di cui 5 in Lombardia e 2 in Veneto e cioè le Varianti di Cortina e di Longarone.
Il decreto modifica poi la governance di Simico “affidandole - ha detto Salvini - competenze ampliate e puntuali per consentire maggiori capacità decisionali e operative”. Le modifiche, in realtà, paiono risibili: il Cda resta di 5 membri, di cui 3 di nomina (ora “designazione”) ministeriale, gli altri 2 prima scelti congiuntamente da Lombardia e Veneto, ora saranno uno della Lombardia e uno del Veneto. L’impressione è che entro i prossimi 15 giorni, come prevede il decreto, ci possano essere cambiamenti nel Cda di Simico.
LA FONDAZIONE
Ieri, intanto, si è riunito il consiglio di amministrazione della Fondazione Milano Cortina presieduto da Giovanni Malagò. Il Cda, recita una nota, “ha espresso ottimismo sulla vicenda dello Sliding centre di Cortina d’Ampezzo, in attesa che Simico sottoscriva il contratto con l’azienda appaltatrice”, cioè con Pizzarotti. Affidare i lavori per lo Sliding centre a Cortina “confermerebbe quindi il masterplan originario che individuava già la Regina delle Dolomiti come la sede, oltre che del curling e dello sci alpino femminile, anche degli sport di scivolamento” che però comporterebbe un “extra budget per la realizzazione di alcuni allestimenti”. Ad esempio la copertura della stazione di arrivo: il progetto “light” non l’ha più prevista, ma i giudici di gara non è che possano stare all’addiaccio per ore, quindi servirà una struttura anche temporanea, che però comporterà una spesa aggiuntiva. La trasferta all’estero resta comunque sempre in piedi “visti i pareri negativi pervenuti dal Cio e dalle Federazioni internazionali” sulla pista di Cortina, perché i tempi sono strettissimi. Così la Fondazione di Malagò ha dato mandato al proprio ad Andrea Varnier “di proseguire il lavoro di negoziazione di un eventuale piano B che, anche in questo caso, richiederà un extra budget”. Ossia i costi di trasferimento degli atleti all’estero. In un caso o nell’altro, chi pagherà? “La Fondazione avvierà un confronto con le istituzioni competenti”.