Quattro notti di boati in piazza, il sindaco avverte i carabinieri

Lunedì 7 Febbraio 2022 di Valerio Bertolio
La piazza di Fonzaso

FELTRE  - I botti che si sono uditi per 4 notti tra Fonzaso e Tomo di Feltre stanno diventando un vero e proprio giallo, che anima le piazze virtuali e quelle reali. Ma fin dalla prima sera il sindaco Giorgio Slongo ha avvisato i carabinieri. «Il fenomeno è iniziato 4 giorni fa - spiegava ieri il primo cittadino - e le forze dell’ordine stanno girando con controlli sul territorio. Capisco che la gente possa essere infastidita, ma rassicuro che quanto sta accadendo non va collegato ai boati del monte Avena (strani rumori che si sentivano fino a 8 mesi fa ndr)». In questo caso infatti dopo il forte boato (che si è udito anche in piena notte, o alle 4 di mattina) si vede una colonna di fumo. Tutto fa pensare quindi a dei grossi petardi, forse quelli avanzati alla “banda” di ragazzi che ha imperversato a fine anno quando hanno “sparato” per ore. Ma in paese c’è curiosità e apprensione per il rumore dei fragorosi botti che si concentrerebbero nell’area tra il monte Avena e la frazione di Frassené. È come se si trattasse di bombe che esplodono il cui fragore è stato sentito nitidamente anche ad Arten, dove abita il sindaco Giorgio Slongo. 
IN PIAZZA
Ieri pomeriggio in piazza a Fonzaso non si parlava d’altro. È emerso che molti hanno udito quei fragori di origine sconosciuta. Davanti all’agenzia dell’Unicredit un anziano spiega di aver sentito da venerdì, verso le 22, più boati. «Ero a Frassené - racconta - lo scoppio mi sembrava che venisse da Fonzaso. Poi fino a poco fa ne ho sentito tanti altri. Un’ipotesi? Dei ragazzi che si divertono a far carnevale». Interroghiamo anche altri. Tutti sono concordi nel rispondere affermativamente su fenomeno, sia di giorno che di notte. 
IPOTESI MONTE AVENA
Un fonzasino fa l’ipotesi che siano simili a quelli avvenuti in Alpago qualche anno fa, quando si registrarono forti fragori pare legati a movimenti sotterranei dovuti all’origine ancora giovane delle rocce. Che gli intensi rumori diurni e notturni provengano dalle rocce e dalle grotte del Monte Avena che si erge dal sottosuolo di Fonzaso fino a metri 1.450 di altitudine come un solo blocco roccioso con spazi di piccoli boschi e pareti di roccia. Nella tradizione locale riferita in un libro dello storico e maestro Bortolo Susin si racconta dei molti scoppi sentiti nel tempo provenire dalle rocce del territorio di Fonzaso. Ma è una ipotesi che non sta in piedi, come spiegato dal primo cittadino: i boati avvenuti mesi fa che provenivano dal Monte Avena erano diversi. Una sorta di terremoto che scuoteva le finestre, non un fragore con tanto di colonna di fumo, come accade in queste ore.
LA PAURA
Sui social sono comparse le ipotesi più strampalate e non è mancata l’ironia classica che solitamente corre sul web, partendo dai venti di guerra che soffiano in questo periodo con la Russia in prima linea.

Ma la situazione è seria e c’è chi ha paura. Molti i cittadini che hanno chiamato i carabinieri chiedendo cosa stesse accadendo. La speranza è che si indaghi su quanto sta succedendo e che ci sia poi trasparenza sulle cause. «L’amministrazione comunale del sindaco Giorgio Slongo dica pubblicamente con un avviso a che cosa sono dovuti questi boati. Abbiamo bisogno di tranquillità, non solo di mascherine», chiedono molti cittadini. Il fenomeno dei boati non ha raggiunto Ponte Serra: presso l’Osteria davanti al ponte sul Cismon di boati non se ne sono mai sentiti. Le zone interessate restano Arten, Rasai, Tomo e il mistero si infittisce.

Ultimo aggiornamento: 22:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci