Auronzo di Cadore. La foresta di Somadida divorata dall'incubo del bostrico: l'infezione potrebbe durare sei anni

Il bostrico è un coleottero di colore scuro che scava dei canali nella corteccia degli alberi fino a raggiungere la camera nuziale, dove si riproduce

Venerdì 10 Maggio 2024 di Luca Vecellio
La foresta

AURONZO DI CADORE (BELLUNO) - Soffre la Foresta di Somadida. E per vedere le sue ferite, non serve guardarla dall’alto. La maggior parte dei suoi abeti rossi si sono ingrigiti o sono stati abbattuti a causa del bostrico. Fin dai tempi della Serenissima è stata considerata una riserva preziosa, al punto da venire tutelata gelosamente dalla Repubblica di Venezia e considerata come parte integrante della stessa. Nella modernità ha mantenuto una nomea di prestigio, diventando una riserva naturale. Uno scrigno di biodiversità che si svelava facilmente a tutti, anche al visitatore meno avvezzo alle camminate in montagna. La moltitudine di abeti rossi, dai tronchi imponenti, e la varietà di latifoglie erano le particolarità che la identificavano. Col tempo è diventata un laboratorio didattico all’aria aperta, dove imparare a distinguere fra martora e faina, dove sentire il bramito autunnale dei cervi e dove osservare, senza mai raccoglierli, funghi e fiori tipici del bosco di questa fascia alpina. Un sito scelto anche per il monitoraggio del lupo e della civetta capogrosso.

Con l’arrivo del “bostrico tipografo”, il coleottero che sta devastando i boschi più antichi, lo splendore della Foresta è venuto meno e si nota a vista d’occhio. Chi la frequenta da decenni non vi riconosce più quel trionfo della natura che un tempo ne caratterizzava ogni porzione, andando dalla zona della riserva orientata, a quella, nel quadrante centrale, contrassegnata come riserva totale. Soltanto gli abeti rossi il cui tronco ha un diametro minore di 20 centimetri si sono salvati. Le piante più grandi, invece, sono diventate definitivamente condomini di bostrico, trasformando alcune aree della foresta in una sorta di cimitero di tronchi e ricoprendo il suolo di aghi grigi.

Cos'è il bostrico e come agisce

Il bostrico è un coleottero di colore scuro che scava dei canali nella corteccia degli alberi fino a raggiungere la camera nuziale, dove si riproduce. Il tronco degli abeti pare percorso da una fitta rete di segni che ricordano la scrittura e che hanno fatto attribuire all’insetto l’aggettivo “tipografo”. Oltre a questi canali superficiali, l'insetto prova delle profonde gallerie scavate sulla superficie viva del tronco. Esse interrompono il flusso linfatico, provocando il graduale deperimento della pianta. Quando il coleottero lascia l’abete, la resina si esaurisce, gli aghi diventano grigi e la corteccia comincia a staccarsi. L’abete, a questo punto, è morto.

I progetti per studiare l'infezione

Come spiegano i Carabinieri del Reparto Biodiversità di Vittorio Veneto, che si sono sempre presi cura della foresta, la “tempesta perfetta” ha portato a un risultato praticamente inevitabile: un’infezione che potrebbe durare oltre sei anni. I progetti per preservare il suo ecosistema, comunque, continuano: sono stati installati vari tipi di trappole. Alcune, dotate di feromoni, attirano e catturano gli scolitidi, altre si limitano a raccogliere dati sulla loro presenza, senza eliminarli. 

Recentemente, è stato introdotto un innovativo sistema dal nome altisonante: il progetto "Aforisma”, che starebbe per “apprendimento automatico per l’analisi di coperture forestali con dati iperspettrali”, promosso dall’Agenzia Spaziale Italiana, dall’Università di Trento e accolta dal Reparto Biodiversità dei Carabinieri. Si tratta di studiare e classificare la colonizzazione del bostrico combinando la classificazione a terra con la fotointerpretazione satellitare. Al di là di questi sistemi, al momento, non c’è una raccolta di firme, né una protesta da fare: non resta che confidare nella capacità rigenerativa della natura, accontentandosi di contemplare Somadida per ciò che è oggi, ovvero un esempio di come il clima e, di conseguenza, il nostro territorio stanno cambiando.

Ultimo aggiornamento: 11 Maggio, 13:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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