Sottomarino italiano, ecco le tre Balene Blu per la Marina Militare: deriva dall'israeliano Blue Whale

Oltre all’acquisizione dei tre mezzi, il programma prevede supporto logistico, stazione di comando controllo remoto e sistemazioni di rilascio e recupero da navi e sottomarini

Domenica 31 Marzo 2024
Ecco le tre "Balene Blu" per la Marina militare da 250 milioni: derivano dall'israeliano Blue Whale

Per tutti sono le Balene Blu, perché derivano dall'israeliano Blue Whale. Il nome tecnico in realtà è più complesso: UUV (Unmanned Underwater Vehicles) con capacità antisoimmergibile (ASW) e di Intelligence-Sorveglianza-Ricognizione (ISR) di grandi dimensioni (Large Displacement Autonomous Underwater Vehicles-LDAUV). Si tratta di tre veicoli subacquei senza equipaggio, la cui acquisizione è all'esame delle commissioni parlamentari: lo si legge nel documento del Senato relativo all’Atto del Governo 139 per il Programma pluriennale di A/R n. SMD 17/2023, denominato «Capacità ISR e ASW lanciabile da piattaforma navale a mezzo sistema subacqueo autonomo». 

Il programma

Oltre all’acquisizione dei tre mezzi, il programma prevede supporto logistico, stazione di comando controllo remoto e sistemazioni di rilascio e recupero da navi e sottomarini. Il valore totale è di 254,3 milioni di euro, avrà una durata di 13 anni (dal 2023 al 2035).  

I mezzi subacquei

I 3 mezzi subacquei sono realizzati in cooperazione con Israele sulla base del LDAUV Blue Whale realizzato da ELTA Systems (parte della Israel Aerospasce Industries -IAI) con l’integrazione di payload e sistemi di produzione nazionale con il coinvolgimento nel programma delle aziende italiane Elettronica, FAAM (per la fornitura di accumulatori di ioni di litio), Cabi Cattaneo (per lo sviluppo delle sistemazioni per l’integrazione del veicolo con le piattaforme sottomarine e navali), ICS Technologies (per l’integrazione della suite sonar), BATS Italia (per il supporto logistico). 

Quali missioni può realizzare il Blue Whale

Il Blue Whale può essere adoperato per diverse operazioni: 

• Rilevamento sottomarino  con Towed Array Sonar (TAS)
• Raccolta acustica passiva di informazioni con sonar laterali e trainati
• Rilevamento nascosto di mine e altre misure di contrasto alle mine (MCM)
• Missioni ISR in superficie e sommerso in acque costiere
• Scout per sottomarini
• Supporto delle forze speciali con compiti di scout e trasporto materiali

Il Blue Whale ha un dislocamento di 5,5 tonnellate, è lungo 10,9 metri, ha un’autonomia massima in mare di un mese, naviga a 7 nodi in immersione e fino a 300 metri di profondità mentre il suo albero può imbarcare diversi carichi utili inclusi radar e sistemi di comunicazione satellitare.

I costi

ELTA - si legge su Analisi Difesa - ha fornito una stima di costi pari a circa 250 milioni di euro di cui 111 a beneficio delle aziende italiane per l’acquisizione di 3 veicoli, supporto logistico, stazione di comando controllo e sistemazioni di rilascio e recupero dei mezzi subacquei.

Lo sviluppo congiunto del veicolo subacqueo senza equipaggio che il documento definisce “italian -Israelian Blue Whale” (IIBW) è regolato da un Framework Arrangement e da un Memorandum of Understanding (MoU), firmato dai rispettivi Segretariati della Difesa nel dicembre 2021, inerente la cooperazione nel settore degli LDAUV.

Il programma consentirà quindi alla Marina Militare di far parte del ristretto club di forze navali che dispongono di mezzi di questo e all’industria nazionale di acquisire competenze tecnologiche sovrane.

Ultimo aggiornamento: 1 Aprile, 11:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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