Qualcuno di loro ammette: “Filosofia e pazzia sono gemelle siamesi fin dai tempi dell’Antica Grecia, e noi siamo i più pazzi di tutti”. Ed eccoli, soddisfattissimi, i terrapiattisti del No (o Nì) Vax e del No Pass il
giorno dopo la grande adunata a Torino. Guidata da sapientoni del calibro di Massimo Cacciari (assente all’ultimo minuto ma “immanente” e vero guru della compagnia) a Giorgio Agamben (che l’altro giorno in Senato, ha citato Hilter come modello dell’attuale “dittatura sanitaria”) oltre al giurista alternativo Ugo Mattei e a Carlo Freccero.
No vax e no Green pass, il convegno a Torino
E comunque, Cacciari alla fine ha dato forfait ma ha dato anche la linea del “no all’obbedienza cieca al vacciniamo”. Il grido si dolore di Agamben è “no alla biopolitica che vuole comandare le nostre vite”. E nessuno dei partecipanti, o qualche familiare pietoso, chiama gli infermieri per occuparsi di tutti quelli che applaudono posizioni così. Molto di sinistra che piacciano anche a destra. Quando ha parlato in collegamento il fisico Livio Giuliani, ha detto così in questi stati generali del terrapiattismo anti vaccinale: “Le squadre fasciste di Farinacci erano meno aggressive di quelle che cercano i non vaccinati casa per casa, perché si limitavano a usare solo l’olio di ricino”. E poi giù su AstraZeneca che “è mortale ed è stato venduto fino a quando è servito al generale Figliuolo per esaurire le scorte, perché prima il bilancio e poi la salute”.
Fioccano i paragoni storici. Ecco l’ormai celebre vice-questora Nunzia Alessandra Schilirò, sdegnata perché “le televisioni non mi invitano più per paura delle mie idee” e si lancia in un paragone che è questo: “Ci stiamo avvicinando a un periodo tipo Impero Romano. Quando la maggioranza decise di mettere a morte Gesù preferendogli Barabba, e ricordo a tutti che Gesù è stato ucciso solo perché aveva manifestato il proprio pensiero”.
Sinistra, destra, no vax e no global e no tav e no tutto. C’è chi tra di loro vorrebbe fare un partito e dice: “Chi vuole superare il draghismo è con noi”. C’è l’idea anche, in ossequio al no draghismo e all’opposizione a un premier che dai vaccini ai diritti dei lavoratori “vuole decidere da solo e contro il popolo”, di andare tutti in piazza appassionatamente il 16 dicembre con la Cgil per lo sciopero generale contro il governo. Gridando lo slogan che si è sentito ieri in questo convegno torinese: “I morti di Covid? I numeri sono gonfiati!”