«Perché? Chi te l'ha fatto fare? Perché tutto questo? Per che cosa?» è questo che Roberto Tinti vorrebbe chiedere al figlio, il cantante Trap Jordan (25 anni) accusato di aver rapinato insieme all'amico e collega Traffik (26), un operaio nigeriano di 41 anni alla stazione di Carnate e di aver postato il video sui social.
Secondo il padre del cantante c'è la fame di successo e seguito sui social all'origine di questa violenza. L'uomo ha detto che il figlio vuole «Essere famoso, in tutto. Poi il percorso più breve è fare cavolate, così hai più like» e ha aggiunto anche che il figlio fa anche uso di psicofarmaci «come suppongo buona parte dei trapper». Jordan e Traffik sono stati arrestati e condotti nel carcere di Monza con l'accusa di reati di rapina in concorso aggravata dall'uso di armi e dalla discriminazione razziale e porto di oggetti atti ad offendere.
Derubano operaio 41enne, arrestati trapper Jordan e Traffik: «Ti ammazziamo perché sei nero»
«Vogliamo ammazzarti perché sei nero»
Secondo le prime ricostruzioni il cittadino di origine nigeriana poco dopo essere sceso dal treno alla stazione di Carnate, è stato avvicinato dai due giovani a torso nudo con le t-shirt a coprirgli le spalle. Dopo aver estratto dalle loro tasche due coltelli, Traffik e Jordan avrebbero cominciato ad inveire contro di lui minacciandolo di morte. Spaventato da frasi come «vogliamo ammazzarti perché sei nero», l'operaio di 41 anni avrebbe abbandonato la bicicletta e lo zaino.
Jordan e Traffik, cantanti Trap col culto della violenza
Viste le fotografie presentate dalla vittima le forze dell'ordine non hanno avuto dubbi. Gli aggressori sono due cantanti trapper già noti alla polizia: Jordan, brianzolo di 25 anni è conosciuto per la sua insofferenza nei confronti delle forze dell'ordine e noti personaggi televisivi, Traffik, 26enne romano, è gravato da precedenti per rapina resistenza a pubblico ufficiale e detenzione di stupefacenti. Quest'ultimo, conosciuto perchè in passato duettava con il cantante trap Gallagher, era probabilmente ospite di Jordan.
Durante un servizio di pattuglia i militari hanno riconosciuto i due aggressori, che camminavano insieme ins strada. Portati in caserma, per i due è scattata la misura cautelare in carcere e sono stati trasferiti presso il cacere di Monza.