Durante le ore di lezione ha molestato alcuni suoi giovanissimi studenti, sia maschi che femmine, tutti minorenni.
I militari del Nucleo Investigativo di via In Selci hanno fatto scattare le indagini dopo che il genitore di una delle vittime ha formalizzato la denuncia a carico dell'uomo. «Mio figlio ha trovato il coraggio e la forza di raccontare quanto subito», ha spiegato agli inquirenti. In pochi mesi gli investigatori hanno ricostruito quanto avveniva all'interno della scuola, un istituto della zona sud di Roma. Gli inquirenti, alla luce della delicatezza delle accuse mosse, hanno ascoltato in modalità protetta sia le vittime che i compagni di classe che hanno raccontato dei comportamenti e degli abusi messi in atto dal professore. Un impianto accusatorio reso ancora più solido da una seconda denuncia, questa volta presentata da uno dei dirigenti scolastici: un racconto che, di fatto, concordava con quello fornito anche da altri studenti. L'indagato, secondo quanto accertato, si è reso responsabile di almeno quattro episodi di molestie che in alcuni casi sono avvenuti anche alla presenza di terze persone. Elementi sufficienti per la Procura a sollecitare la misura cautelare che è stata eseguita il 25 aprile. Il caso di Roma segue di pochi giorni quello di Ravenna dove è finito ai domiciliari un professore ultracinquantenne. Anche per lui l'accusa è violenza sessuale ai danni di una studentessa minorenne. Una vicenda che risale agli ultimi mesi dello scorso anno quanto l'uomo avrebbe iniziato a rivolgerle complimenti, battute, messaggi e qualche regalo. In altre occasioni ci sarebbero state molestie sessuali: almeno tre gli episodi contestati. La studentessa alla fine non ce l'ha più fatta e ha deciso di confidarsi con la madre, per spiegarle come mai non volesse più andare a scuola. A quel punto la sezione specializzata della squadra Mobile ha avviato le indagini e ha raccolto gli elementi a carico del docente.