Chi era O.J Simpson: moglie, figli, il folle inseguimento e i guanti che lo scagionarono

Giovedì 11 Aprile 2024
O.J Simpson morto a 76 anni: chi era l'ex stella del football accusato di omicidio

O.J Simpson è morto all'età di 76 anni a causa di un cancro. Un'uomo che veniva considerato come uno dei più grandi giocatori di football americano ma con la carriera marchiata per essere stato accusato di aver ucciso la moglie. L'annuncio è arrivato dalla famiglia su X: «Il 10 aprile, nostro padre, Orenthal James Simpson, ha ceduto alla sua battaglia contro il cancro.

Era circondato dai suoi figli e nipoti». Ecco chi era O.J Simpson.

Morto O.J. Simpson, l'attore aveva combattuto contro un tumore alla prostata. Accusato di aver ucciso la moglie, fu poi assolto 

Chi era

O.J Simpson, all'anagrafe Orenthal James Simpson, nacque sotto il segno del Cancro il 9 Luglio 1947 da Eunice Durden (1921-2001), amministratrice ospedaliera, e Jimmy Lee Simpson (1920-1986), chef e custode in una banca; il padre era una famosa drag queen della zona di San Francisco che farà coming out solo poco tempo prima della morte per AIDS. I nonni materni, Dennis Dan Durden e Patsy Sewell, erano originari della Louisiana, mentre fu la zia a dargli il nome Orenthal, essendo fan di un noto attore francese. Ha un fratello, Melvin Leon "Truman" Simpson, e due sorelle, Shirley Simpson-Baker e Carmelita Simpson-Durio, deceduta.

Affetto da rachitismo da bambino, fu costretto a portare le bretelle sulle gambe fino all'età di cinque anni. I suoi genitori divorziarono quando aveva tale età e fu allevato dalla madre; cresciuto a San Francisco, ha vissuto nel complesso residenziale di Potrero Hill. Durante l'adolescenza entra a far parte di una gang di strada chiamata "The Persian Warrior" e fu brevemente incarcerato al San Francisco Youth Guidance Center. Durante gli anni delle superiori, oltre a quella di football, entrò a far parte anche della squadra di calcio, i Galileo Lions. 

La carriera sportiva

O.J Simpson si mise in mostra nel panorama sportivo grazie alle sue doti nel football americano nel ruolo di running back. Nel 1968 venne nominato come miglior atleta dell'anno e vinsè l'ambito Heisman Trophy. Uscito dal college nel 1969 entrò a fare parte dei Buffalo Bills, che lo scelsero come primo assoluto al Draft NFL 1969; Simpson tuttavia puntava a giocare nella squadra della sua città, i San Francisco 49ers, dove in effetti entrò alla fine della carriera. I primi anni con i Bills non furono entusiasmanti ma poi cambiarono le sue statistiche: miglior running back del 1972 e nel 1973 superò il muro delle duemila yard corse nella stagione regolare e tutt'oggi è il solo ad averle corse in sole quattordici partite. Nella sua carriera rimase coi Bills fino al 1978 per poi realizzare il suo sogno, giocando per i San Francisco 49ers dal 1979. 

Carriera cinematografica e televisiva

O.J Simpson oltre ad essere un gran giocatore nel football americano, aveva anche ricoperto ruoli nel mondo cinematografico con piccole parti in Radici (1977) e L'uomo del Klan (1974), L'inferno di cristallo (1974) Cassandra Crossing (1976), Capricorn One (1978), il film comico Back to the Beach (1987) e la trilogia di Una pallottola spuntata (1988, 1991, 1994). La NBC aveva in mente anche di fare una serie intitolata Frogmen con O.J Simpson ma l'arresto nel 1994 fece annullare il progetto. Oltre alla sua carriera di attore, Simpson ha lavorato come commentatore per Monday Night Football e per NFL on NBC su NBC. 

Il caso di omicidio

Nel 1994 ci fu la clamorosa vicenda che coinvolse il campione di football americano, definito come il Caso O.J Simpson. Il processo penale che lo vide sul banco degli imputati riguardava l'accusa di aver ucciso la moglie Nicole Brown Simpson e il cameriere Ronald Lyle Goldman. Il processo poi fu uno degli eventi televisivi americani più seguiti della storia. Ufficialmente noto come People of the State of California v. Orenthal James Simpson, il processo venne condotto presso la Corte Superiore della Contea di Los Angeles. Il verdetto emesso il 3 ottobre 1995 assolse Simpson dall'accusa. Viene poi giudicato colpevole nella causa civile intentata dalle famiglie delle vittime due anni dopo. 

L'inseguimento

Il suo arresto fu il più seguito dalla televisione americana visto che lo seguirono più di 75 milioni di spettatori. Il famoso inseguimento da parte della polizia della Ford Bronco di O.J. avvenuto perchè lui non si era presentato dalla polizia due giorni dopo che il 17 giugno 1994 l'ex moglie Nicole Brown era stata trovata uccisa insieme all'amico Ron Goldman nella sua casa di Brentwood trasmesso in diretta per ore dagli elicotteri delle news che sorvolavano le autostrade di Los Angeles. 

I guanti “troppo stretti”

L'assoluzione di O.J Simpson arriva nel mondo più controverso possibile. L'accusa per provare che il presunto assassino fosse lui, portò i guanti che erano stati usati per uccidere la moglie e l'amico. L'accusa disse all'imputato di provare i guanti e mostrò platealmente alla giuria che erano troppo piccoli per la sua taglia. Vedendo il tentativo della accusa, andato male, l'avvocato del campione del football chiese l'assoluzione del caso. 

Vita privata

O.J Simpson è stato sposato due volte: dal 1967 al 1979 con Marguerite L. Whitley, da cui ha avuto tre figli: Arnelle (1968), Jason (1970) e Aaren (1977-1979), annegata a soli due anni nella piscina di famiglia. Il secondo matrimonio, dal 1985 al 1992 con Nicole Brown, da cui ha avuto Sydney Brooke (1985) e Justin Ryan Simpson (1988).

Ultimo aggiornamento: 18:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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