Tir bloccati dall'Austria al Brennero (e anche al valico del Tarvisio): l'Italia dice "basta" e scrive alla Commissione Ue. Cosa succede adesso?

Venerdì 16 Febbraio 2024 di Maurizio Crema
Tir bloccati dall'Austria al Brennero

Blocchi unilaterali al Brennero, il governo finalmente scrive alla Commissione Ue per denunciare le restrizioni austriache al traffico dei Tir. Problema che coinvolge anche il valico del Tarvisio. «Come promesso, dalle parole ai fatti, per la prima volta nella storia italiana», il commento del vicepremier e ministro dei trasporti Matteo Salvini. Bruxelles dovrà ora redigere un parere motivato entro i prossimi tre mesi. Nel caso in cui l'esecutivo Ue non agisca entro quel termine, il governo italiano potrà comunque rivolgersi alla Corte di giustizia Ue di Lussemburgo. Applaudono gli autotrasportatori mentre Coldiretti avverte: i divieti dell'Austria, che non valgono per i loro Tir, mettono a rischio 64 miliardi di export agroalimentare italiano.


Il Ministero dei trasporti in un comunicato spiega così la mossa: «L'Italia fa ricorso per la prima volta nella storia all'articolo 259 del Trattato sul funzionamento della Ue per ottenere finalmente certezza del quadro giuridico a beneficio di tutti gli operatori e i cittadini europei».

Bruxelles conferma di aver ricevuto la lettera dell'Italia e assicura che «svolgerà pienamente il suo ruolo nel rispetto del trattato. Un suo portavoce ricorda che «la Commissione ha organizzato sei incontri di mediazione, l'ultimo dei quali si è svolto nella scorsa primavera, senza riuscire a trovare un accordo» tra Roma e Vienna. Entrambe le parti avranno la possibilità di esporre le loro argomentazioni.

«Il Brennero è un canale oggi insostituibile per il flusso delle merci dall'Italia verso l'Europa - sottolinea la Coldiretti - che rischia di essere soffocato dai limiti alla circolazione. Attraverso l'arco alpino transitano le esportazioni agroalimentari italiane dirette verso Nord ed Est Europa. La sola Germania è il principale mercato europeo di sbocco del cibo Made in Italy per 8 miliardi nel 2023, in crescita del 9% rispetto all'anno precedente». A minacciare le esportazioni tricolori sono anche le difficoltà alla navigazione provocate dagli attacchi degli Houthi dello Yemen contro le navi nel Mar Rosso con le spedizioni agroalimentari verso l'Asia che valgono complessivamente 5,5 miliardi di euro. E poi c'è un preoccupante impatto sui costi di produzione delle imprese agricole che coltivano frutta e verdura: già rincarati per esempio i concimi idrosolubili.


STOP ANCHE AL TARVISIO


«È una procedura attesa da tempo e da noi stessi richiesta ai governi precedenti, purtroppo senza iniziative concrete - avvertono gli autotrasportatori Fai -. Le limitazioni al Brennero che non interessano i Tir austriaci, giustificate con scelte di politica ambientale, danneggiano l'intero sistema economico: da quel valico transitano circa 60 milioni di tonnellate di merci. I nuovi divieti anche sul valico del Friuli (autostrada dei Tauri) sono la prova provata che l'iniziativa austriaca non è una scelta ecologica, ma economica». «Dopo numerosi annunci nelle ultime settimane, Salvini ha mantenuto le promesse - dichiara il presidente di Anita, Morelli -. Questa iniziativa pone finalmente con forza all'attenzione delle istituzioni europee la centralità del corridoio del Brennero, in quanto l'Italia esporta oltre il 60% della propria produzione attraverso i valichi alpini. Ora ci aspettiamo che la Commissione europea avvii ufficialmente la procedura d'infrazione contro l'Austria».

Ultimo aggiornamento: 13:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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