Con un accorato appello a sorpresa del presidente ucraino Volodymyr Zelenski, i Grammy hanno premiato il meglio della musica a stelle e strisce dal casino Mgm di Las Vegas dopo il rinvio di fine gennaio a causa del Covid.
Bennett e la malattia
Un premio - miglior album vocale pop tradizionale - è andato a Lady Gaga e Tony Bennett per l'album di canzoni di Cole Porter «Love for Sale». Per il 95enne «crooner» rimasto a casa perchè malato di Alzheimer è stato il 14esimo Grammy in una lunghissima carriera. «Ti vogliamo bene Tony, ci manchi», ha mandato a dire Gaga al termine della performance.
Batiste ha vinto anche altri Grammy tra cui quello per il miglior video battendo una concorrenza agguerrita che includeva la Rodrigo, Lil Nas X e Billie Eilish. Ricevendo la statuetta più ambita, quella per il miglior album, ha ricordato che le categorie dei premi, così come l'arte, sono soggettive: «La musica per me è più che entertainment. È una pratica spirituale», ha detto il musicista che alla Cbs è di casa in quanto bandleader dello Stephen Colbert Show della notte.
La rapper Doja Cat e SZA sono state onorate per «Kiss Me More, giudicata la migliore performance pop non individuale: »Non ho mai fatto una pipì così veloce in vita mia«, ha detto Doja che evidentemente era stata raggiunta dall'annuncio del premio mentre era in bagno.
Il messaggio di Zelensky e il ricordo di Hawkind
La celebrazione "in memoriam" ha ricordato tra gli altri Taylor Hawkins dei Foo Fighters morto in tournee il 25 marzo e il compositore Stephen Sondheim. Su tutto ha dominato l'appello video-registrato di Zelenski: il presidente ucraino, snobbato domenica scorsa dagli Oscar, ha chiesto ai fan della musica in America di usare i social media per »dire la verità sulla guerra« e di sostenere la causa dell'Ucraina »in ogni modo possibile, ma non col silenzio«.