Domenico De Masi, il sociologo è morto a 85 anni. Da poco aveva scoperto di essere malato

De Masi è stato preside della facoltà di Scienze della comunicazione dell'Università La Sapienza di Roma

Sabato 9 Settembre 2023
Domenico De Masi, il sociologo è morto a 85 anni. Da poco aveva scoperto di essere malato

Addio a Domenico De Masi, il sociologo vicino ai 5 stelle e ispiratore del reddito di cittadinanza. È morto a Roma, a 85 anni.

Lo scorso 15 agosto aveva scoperto di avere una malattia invasiva che lo ha portato alla fine in pochi giorni. 

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Chi era De Masi

Nato a Rotello, in provincia di Campobasso il primo febbraio del 1938, è stato professore emerito di Sociologia del lavoro presso l'Università «La Sapienza» di Roma, dove ha ricoperto il ruolo di preside della facoltà di Scienze della comunicazione. Il suo interesse è stato rivolto alla sociologia del lavoro e delle organizzazioni, alla società postindustriale, allo sviluppo e al sottosviluppo, ai sistemi urbani, alla creatività, al tempo libero, ai metodi e alle tecniche della ricerca sociale con particolare riguardo alle indagini previsionali. Sostenitore convinto del reddito di cittadinanza oltre che del lavoro agile, considerava l'attuale sistema economico italiano inadeguato alle esigenze della società postindustriale, in particolare alla necessità di condurre una lotta efficace alla povertà e al precariato. 

 

Il cordoglio

Cordoglio unanime dalla politica, con un ricordo sentito e commosso da parte del leader dei 5 stelle Giuseppe Conte. «Una mente lucida e indipendente», rimarca l'ex premier in un lungo post su facebook. Verrà il tempo di «riflettere sulla sua eredità culturale, sul suo lascito intellettuale»- aggiunge - al «servizio solo delle sue idee e delle sue convinzioni. Per me e il Movimento 5 Stelle è stato un amico sincero e un interlocutore privilegiato per discutere liberamente e interrogarci in senso critico sul nostro orizzonte ideale e sul nostro percorso politico». Quella dei 5 stelle è una partecipazione corale al lutto, sostenuta da tutta la politica, da sinistra a destra, che ne riconosce in primo luogo la libertà intellettuale.

E che spinge anche un esponente di Fdi come Alfredo Antoniozzi a parlare di un «brillante sociologo, che aveva radici di sinistra ma non spegneva mai le ragioni altrui, non conoscendo la faziosità, come ha confermato Adolfo Urso che è stato suo discepolo all'Università». Da sinistra il cordoglio e il riconoscimento dell'intellettuale libero al quale ispirarsi su temi importanti, ha ricordato l'esponente di SI Nicola Fratoianni, come il lavoro e il salario. Concetti ripresi anche dal capogruppo del Pd Francesco Boccia e Pierluigi Bersani. Ma anche «Una persona che sapeva ascoltare», come ha sottolineato la capogruppo dem alla Camera, Chiara Braga.

Ultimo aggiornamento: 11 Settembre, 08:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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