I ladri di rame fanno strage di polli. Sono almeno 240mila gli animali trovati morti all’interno dello stabilimento Fileni di via Piandelmenico, nelle campagne di Jesi, dopo un blitz notturno compiuto dai predoni dell’oro rosso.
È staccando la corrente che hanno provocato un danno enorme a uno dei principali brand nazionali nel settore delle carni avicole e primo produttore in Italia di carni da agricoltura biologica.
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Strage di polli dopo il furto
Gli animali sono morti quando i ladri hanno tolto l’energia elettrica che alimentava l’impianto di ossigenazione in uno dei 16 capannoni della maxi struttura.
Il furto, con annessa morte del pollame, risale a una ventina di giorni fa, ma la notizia di quanto avvenuto è iniziata a diffondersi ieri. Ad agire sarebbe stata una banda specializzata e preparata, che da tempo stava tenendo sott’occhio la struttura, una delle più importanti dell’universo Fileni, dove i capannoni si dividono tra l’allevamento convenzionale e quello biologico.
La ricostruzione
I ladri hanno agito con il favore delle tenebre. L’obiettivo era accaparrarsi un bottino fatto di rame. Per agire indisturbati ed evitare eventuali incidenti da folgorazione, i banditi hanno staccato la corrente elettrica, mandando in tilt due capannoni, di cui uno predisposto per l’allevamento biologico e ancora fortunatamente vuoto. Nell’altro capannone c’erano invece i polli. Senza corrente, l’impianto di areazione e di ossigenazione ha smesso di funzionare. Per il pollame è stata una strage: sono morti - questa la stima - 240mila esemplari. In pratica, si è trattata di una morte per asfissia. Il dramma degli animali non ha impedito ai predoni dell’oro rosso di portare a termine il colpo, o almeno in parte.
Il bottino
Da un capannone, infatti, sono riusciti a rubare i cavi di rame, quando si stavano per dirigere anche verso il secondo si sono dovuti fermare. Qualcosa deve averli disturbati, probabilmente il servizio di vigilanza. Fatto sta, che la banda è fuggita. Con in mano un bottino di rame (in corso di quantificazione) e alle spalle 240mila polli morti.
L’azienda, che è presente sul territorio dal 1965 e dà lavoro a migliaia di persone, ha sporto denuncia, affidando l’indagine ai carabinieri della Compagnia jesina. La speranza è poter estrapolare dai filmati delle telecamere un assist investigativo per consentire ai militari di identificare i banditi. Non tanto per il furto di rame, seppur grave, ma per il danno legato alla morte di così tanti polli.