Lazio-Salernitana, nervi tesi. Contestazioni dei tifosi e Tudor avverte: «Ci giochiamo la vita»

Dopo il ko nel derby, la squadra di Tudor torna in campo stasera alle 20,45

Venerdì 12 Aprile 2024 di Alberto Abbate
Lazio-Salernitana, nervi tesi. Contestazioni dei tifosi e Tudor avverte: «Ci giochiamo la vita»

ROMA Un laziale si vede dal coraggio nel momento del bisogno: «Conosciamo l'importanza del derby per i tifosi e pesa tanto averlo perso. Oltretutto, ci ha allontano dai posti che vogliamo. Ad agosto avremmo voluto e dovuto disputare un altro tipo di campionato, ma mancano ancora delle partite, in primis la Salernitana, gli uomini veri si vedono adesso». Tifosi impazziti per la carica di Patric, ieri pomeriggio, ora invocano addirittura la fascia da capitano. Una volta era un reietto, ora un beniamino assoluto che si è fatto da solo, andando avanti e migliorando giorno dopo giorno. Inzaghi lo ha rilanciato, con Sarri si è consacrato («Fosse 15 cm più alto giocherebbe in un top club europeo») e favorito il rinnovo sino al 2027 senza pensarci un attimo. Tudor lo ha finalmente riabbracciato dopo due mesi passati ai box fra una frattura alla spalla e un'improvvisa pubalgia prima del rientro.

Ieri il croato lo guardava negli occhi mentre urlava a tutto il gruppo in allenamento: «Svegliamoci, domani ci giochiamo la vita, guai a pensare ad altro». Gabarron è l'esempio. Schiette e senza mezzi termini, le sue parole ai canali ufficiali del club, alla vigilia della sfida di stasera (ore 20.45) all'Olimpico. Scuotono l'orgoglio dei compagni e l'intero spogliatoio: «Con il nuovo tecnico c'è sicuramente un cambio drastico a livello di gioco. Anche Tudor ha bisogno di tempo per lavorare con la squadra e capire quali possano essere i profili più adatti alla sua idea di calcio. È un periodo che richiede anche onestà: chi non dovesse essere adatto ai suoi principi è giusto che si faccia da parte perché la cosa più importante rimane sempre la Lazio».

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LE STATISTICHE

Con la difesa a quattro o a tre, con un jolly così non cambia mai il risultato. Guarda caso, il 31enne sostituirà Romagnoli (affaticato a un polpaccio), uno che sta soffrendo il nuovo 3-4-2-1 e medita pensieri d'addio, anche legati al mancato adeguamento di Lotito. Patric è invece perfetto per Tudor: «Mi è sempre piaciuto da fuori, può essere un giocatore per me il commento del croato perché mi piace come difende anche a campo aperto». E infatti appena uscito dallo Stadium, per un giramento di testa all'intervallo, la Lazio ha subito i primi due gol. Senza lo spagnolo, nel primo tempo della stracittadina, la terza rete incassata dal nuovo ciclo. Con lo spagnolo (a destra) la difesa deve tornare un valore aggiunto e far tornare l'Olimpico un fortino. I biancocelesti dall'inizio del nuovo anno sono riusciti a conquistare solo 7 punti nelle prime 6 partite giocate in casa, un dato drastico: dal 2009 con Delio Rossi (5 in 6 gare) non si registrava un andamento così complicato. Al termine di quell'anno, però, la Lazio riuscì a conquistare la Coppa Italia contro la Sampdoria, salutando l'allenatore con un trofeo che gli permise di tornare in Europa proprio all'Olimpico. La speranza, seppur minima, è che il cammino possa essere ripetuto fra le proprie mura per ribaltare il 2-0 della Juventus.

CONTESTAZIONE

In tanti ormai ci credono poco. Stasera ci saranno 35mila spettatori, al massimo. Non è certo il numero di abbonati che confermeranno la loro presenza, gli appena quattro mila biglietti venduti ieri fanno temere il peggio. Un dissenso annunciato insieme alla contestazione verso i giocatori e la società per questa stagione maledetta, che rischia di compromettere la prossima con un ridimensionamento anche sul mercato (vedi la caccia alle occasioni Sissoko a zero, Barak, Dia e Pohjanpalo). Solo Patric ha trasformato i fischi in applausi all'impegno e al merito.

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