Isaksen: «Tudor fa per me, il suo gioco mi si addice più di quello di Sarri»

Il danese confida nell'allenatore croato. La società lo considera un patrimonio e spinge il tecnico a utilizzarlo di più

Martedì 26 Marzo 2024
Isaksen: «Tudor fa per me, il suo gioco mi si addice più di quello di Sarri»

Chiusa una porta, se ne può spalancare un'altra per Gustav Isaksen.

L'esterno non è mai riuscito a esprimere del tutto il suo potenziale finora, per questo è stato tra i giocatori che ha sofferto meno le dimissioni di Maurizio Sarri. Semplicemente tra i due non c'è mai stato l'idillio: «Il mio rapporto con lui era buono ha svelato il calciatore dal ritiro con la Danimarca ma non parlavamo molto. Per fortuna un suo collaboratore mi spiegava le cose in inglese, ma era fastidioso non capirmi con l'allenatore». Le sue chance l'ex Midtjylland comunque le ha avute e in alcuni casi ha anche sistemato delle situazioni delicate, come contro il Celtic in casa con i due assist per Immobile, partita decisiva per il passaggio del gruppo E di Champions League, oppure nella rimonta di fine 2023 sempre all'Olimpico contro il Frosinone, griffata da un gol e un assist per Castellanos.

LA RICHIESTA

Quelle due serate, unite a qualche altro spunto come a Cagliari o al centro col Bologna di oltre un mese fa (l'unico, e ultimo, del 2024) sono considerate poco per un giocatore del suo talento, per questo c'è anche la sua valorizzazione tra le richieste fatte a Tudor dalla società. D'altronde l'estate scorsa il presidente Lotito, su indicazione di Fabiani e i suoi collaboratori di mercato, ha investito 12 milioni di euro per il gioiellino classe 2001 del Midtjylland, più altri 4 di bonus in caso di determinati obiettivi raggiunti nel corso di questa e le prossime stagioni, come la Champions League. Un'operazione complessiva quindi di 16 milioni di euro che tra qualche anno potrebbero fruttare un patrimonio importante stile Milinkovic nell'ottica del club. Ecco perché al nuovo allenatore è stato chiesto di dare maggiore spazio al numero 18, che intanto non ha nascosto l'entusiasmo per quello che lo aspetta a Formello: «Penso che il calcio di Tudor mi si addica di più rispetto a quello di Sarri: c'è meno tattica e più intensità. Guendouzi ci ha anticipato che gioca molto uomo su uomo e poi utilizza un modulo simile a quello della Danimarca, il 3-4-2-1. Sarà emozionante».

IL PRECEDENTE

Gustav è pronto a giocarsi le sua carte col nuovo corso, che intanto sta già riflettendo su come inserire nel contesto sia lui che gli altri cinque calciatori che torneranno dagli impegni con le Nazionali. Per quanto riguarda l'ex Midtjylland l'idea è quella di accentrarlo leggermente dalla fascia alla trequarti, sfruttando la grande qualità nello stretto e nel dribbling del suo piede sinistro. L'obiettivo è un'evoluzione come quella di Caprari, che da esterno d'attacco con Tudor a Verona diventò una seconda punta a tutti gli effetti nel 2021-22, mettendo a referto 12 gol e 7 assist, tuttora record della sua carriera in Serie A. L'allenatore croato ci è già riuscito a valorizzare il materiale a disposizione, per questo a tal proposito gode di totale fiducia da parte di Lotito e Fabiani, e allo stesso tempo anche di Isaksen, incuriosito da come potrà esprimersi con la nuova guida tecnica, ma anche in fibrillazione per il possibile esordio con la Danimarca stasera alle 20:15: «Essere qui è un sogno che si realizza. È stato fantastico sedermi là fuori e godermi tutto ha rivelato a campo.dk dopo l'amichevole con la Svizzera ma ovviamente mi sarebbe piaciuto entrare. Sto vivendo questo momento al massimo e spero che ci sia l'opportunità dare il mio contributo contro le Isole Fær Øer». E chissà che la carica della Nazionale non porti in dote il miglior Gustav per il finale di stagione della Lazio.
Valerio Marcangeli
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Ultimo aggiornamento: 13:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA