Mentre l’inchiesta Prisma sulla Juve entra nel vivo, con la richiesta di rinvio a giudizio al gip di 13 dei 16 indagati - tra cui l’ex presidente Andrea Agnelli - dalle 544 pagine delle indagini spuntano documenti, mail e soprattutto intercettazioni che ricostruiscono i momenti più delicati e convulsi della recente storia juventina. «Noi abbiamo sempre preso dei rischi e il consiglio è sempre stato informato che siano stati presi - le parole di Andrea Agnelli a John Elkann lo scorso 6 settembre 2021 -.
L’ad di Exor in un’altra intercettazione riferisce di un colloquio con Massimiliano Allegri: «Non (deve) dire che le politiche fatte in questi anni erano dissennate, si è speso un sacco di soldi per dei giocatori che non sanno (…). E poi quelle che erano le prerogative di mercato, erano prerogative dei mercati in quel momento. Adesso bisogna gestire le cose al meglio (…) tanto alla fine di quello che hanno fatto gli altri prima, chi se ne frega». Significativa la conversazione del 3 settembre tra Agnelli e Arrivabene: «Abbiamo ingolfato la macchina con ammortamenti e soprattutto la m…a - le parole del presidente -, perché è tutta la m…a che sta sotto che non si può dire». Mentre Cherubini critica l’operato di Fabio Paratici: «Siamo stati arroganti sul mercato. E con Ronaldo si è innescato il nostro circolo vizioso, perché i soldi di Pogba li abbiamo spesi per pagare due clausole». Ancora Cherubini a un altro dirigente: «A marzo si parlava di fare 300 milioni di quelle. Ti giuro che tornavo a casa e mi veniva da vomitare solo al pensiero…».
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