ROMA È un tesoro nascosto. Che se non fosse stato per la convocazione a sorpresa contro il Sassuolo (287 giorni dopo l'infortunio in Roma-Spezia del 4 giugno scorso), più di qualcuno aveva addirittura dimenticato. Non De Rossi. Un mese fa, prima del match contro il Torino, tra curiosità, moduli e quesiti vari, Daniele trovò un momento per una riflessione su Abraham: «Il giorno che sono arrivato qui e ho visto Romelu e Tammy vicini, ho pensato di volerli far giocare insieme». Gli restano otto partite di campionato, almeno due - con la speranza che possano diventare cinque - in Europa League per riuscirci. E considerando che ieri in nazionale si è fermato Azmoun (dalla dinamica dello stop, potrebbe essere una noia muscolare non di poco conto; torna a Trigoria anche Baldanzi) ecco che la possibilità potrebbe trasformarsi a breve in necessità. Tammy, per ora, si gode il rientro. Quello che più importa adesso, è respirare l'aria del campo, tornare a sentirsi calciatore e mettersi alle spalle paure inevitabili, a partire dai contrasti. Treccine in testa e sorriso largo, ieri gli scatti a Trigoria per la Roma che è tornata ad allenarsi erano tutti per lui.
TESORO NASCOSTO
Ci si dimentica spesso l'impatto che l'inglese ha avuto nella Roma. Complice certamente l'infortunio ma anche una seconda stagione sottotono rispetto alla precedente, quella del debutto in giallorosso. Eppure, se si vanno a confrontare i rendimenti di Tammy e Lukaku nella loro prima stagione nella capitale, si noterà a sorpresa che il primo ha collezionato 53 presenze, segnando 27 reti e confezionando 5 assist, per una media di un gol ogni 158'. Il belga invece finora ha segnato 18 gol in 37 partite e una media di una rete ogni 171'. I due, separati da 4 anni all'anagrafe, sono pronti alla staffetta. Perché è difficile immaginare che Lukaku possa giocare nella Roma anche la prossima stagione. Tenere Romelu, infatti, comporterebbe un'operazione da 80 milioni di euro, tra costo del cartellino (43 milioni ) e ingaggio al lordo - dove il club non può più usufruire del Decreto Crescita - per un triennale. Proprio Abraham poteva essere una chiave per arrivare al belga: l'infortunio (più la decisione del Governo di non garantire le agevolazioni fiscali) ha frenato tutto. Poco male, perché il centravanti del futuro De Rossi lo avrebbe già in casa. Il contratto dell'attaccante scade nel giugno del 2026 e, non potendo del resto avere potenziali acquirenti sul mercato, il club punta a tenerlo e rilanciarlo per riaverlo al top dalla prossima stagione.
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