È morto dopo nove giorni di agonia Adam Jendoubi, attore protagonista del film "La paranza dei bambini" e di molti video del cantante napoletano Liberato. Ricoverato nell'ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia (Napoli) a seguito di un arresto cardiaco, il 23enne è deceduto nel pomeriggio di martedì 9 gennaio. Tra i numerosi messaggi di cordoglio anche quello di Roberto Saviano, che con un lungo posto su Twitter ha ricordato il ragazzo: «Adam aveva il viso della nuova Napoli: metà polacco, metà tunisino e completamente partenopeo».
La scomparsa
Adam Jendoubi, attore protagonista del film «La paranza dei bambini» e volto dei video del cantante Liberato, è morto all'età di 23 anni dopo nove giorni di agonia all'ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia (Napoli).
Il ricordo sui social
«Sangue mio, spero che hai finito di soffrire. Hai dimostrato di essere un leone fino alla fine, uomo vero con valori e principi scegliendo già a 18 anni che il giorno della tua morte avresti voluto donare gli organi e così hai fatto. Vita mia, nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore di chi resta e tu vivi e vivrai sempre in me. Resta in Power, vita mia, buon viaggio», ha scritto in una storia su Instagram il fratello Habib Jendoubi.
Il giovane attore è stato ricordato sui social anche da Roberto Saviano: «Na botta rint' 'o core ho sentito quando mi hanno avvertito che Adam era grave dopo essersi sentito male la notte di Capodanno. In un primo momento sembrava che Adam avesse avuto un incidente con il motorino ma l'ospedale ha poi confermato: arresto cardiaco grave. Adam Jendoubi si è spento a 23 anni. Morire nell'età dell'esordio alla vita genera disperazione: tutto sbagliato, tutto insensato, è impossibile trovare consolazione. L'avevo incontrato a Napoli anni fa, ancora adolescente, era appena uscito il video della canzone di Liberato dove interpretava il ruolo di protagonista e stava vivendo la prima curiosità delle persone che lo riconoscevano in strada. Espressivo, dinamico, intenso, non è facile in un video senza una sola parola pronunciata, permettere al proprio profilo di emergere così chiaramente. Sentimentale e a tratti guascone, il regista voleva che si caratterizzasse così e Adam nel quotidiano era così. Adam aveva il viso della nuova Napoli: metà polacco, metà tunisino e completamente partenopeo. "Ecco perchè sei così bello - gli avevo detto - sommi più culture ed è sempre così, bellezza nasce da ciò che si mischia, si intreccia, si confonde perché dispone la vita in forme nuove e inaspettate". Mi guardò perplesso e decise di rispondere con un sorriso a tutto quel blaterare che non aveva capito dove andasse a parare, io imperterrito continuai: "Hai dentro di te tre culture e quante lingue parli?". "Io parlo il forcellano" rispose e finimmo nel chiasso delle risate. Adam l'avevamo scelto per il ruolo di Aucelluzzo nel film "La paranza dei bambini", fare l'attore era sua aspirazione vera. E ora? E ora non c'è altro atto possibile che ricordare, resteranno come traccia della sua vita i video, il film, le foto e la memoria di chi è cresciuto con lui a Forcella. Resterà la storia di un ragazzo figlio di due migranti, di due culture distanti e che Napoli ha saputo rendere prossime come sempre fa questa città che tutto avvicina dando cittadinanza universale a chiunque la attraversa e vive. E resteranno i suoi organi che continueranno a respirare in altre vite. Addio Adam, addio ragazzo».