Pinzi: «In campo non avrò alcun amico»

Lunedì 14 Dicembre 2015
Contro l'Udinese ha già giocato. Era sempre il Chievo Verona, nelle stagioni 2008-2009 e 2009-2010, annate in cui il «guerriero» aveva lasciato il Friuli per vivere la sua prima esperienza veronese. Ma sta volta sarà diverso, infatti c'è di mezzo molto di più. C'è di mezzo, ad esempio, la giornata del 31 agosto scorso, quando sotto il sole cocente dei Rizzi Giampiero Pinzi entrava per l'ultima volta nella pancia dello stadio "Friuli". Lo faceva per salutare i compagni e, tra le lacrime, i tifosi più affezionati. Alle spalle si lasciava cinque anni (quelli della seconda tranche bianconera) e una società che lo aveva lasciato partire dopo mille battaglie. Il calendario della serie A stavolta è stato magnanimo e ha fatto passare del tempo. Ora ci siamo, Giampiero Pinzi contro il cuore e il passato, va in scena l'amarcord per eccellenza.
- Pinzi, dal suo addio all'Udinese sono passati tre mesi. Sente ancora di aver fatto la scelta giusta?
«Sì, lo sento ancora. All'Udinese si erano venute a creare delle situazioni certamente non ottimali (Pinzi partiva dietro agli altri centrocampisti, nelle gerarchie di Stefano Colantuono ndr). Allora è arrivato il Chievo, che ha una società seria e che soprattutto conoscevo già. Sapevo di essere apprezzato».
- Dopo cinque anni si trova davanti la sua ex squadra. Che sensazione proverà di fronte a tanti amici?
«Durante i 90' non ce ne sono. Domenica non avrò amici. Incontrare l'Udinese, a tre mesi dall'addio, sarà qualcosa di anomalo. Ma la posta in palio sarà troppo alta per pensarci. Al fischio d'inizio sarà battaglia. Ho sempre fatto così nella mia carriera, in partita non si deve regalare niente».
- Si aspettava, a inizio stagione, di vedere l'Udinese così invischiata nella lotta per non retrocedere?
«Non pensavo di vederla così in basso. Immaginavo, certo, che potesse essere un campionato particolare, ma non credevo di vedere l'Udinese laggiù. Non me la immaginavo nemmeno troppo in alto però».
- Ai suoi vecchi tifosi cosa vuole dire?
«Che quello che hanno fatto nei miei confronti è stato qualcosa di eccezionale, che resterà per sempre. La mia famiglia vive ancora a Udine, e i tifosi sanno che sono stati una parte importante della mia vita e che li ricorderò con grande affetto».
- Il Chievo è in ripresa. Partite favoriti?
«Anche l'Udinese è in ripresa, ma noi vogliamo tornare a vincere in casa. Ho visto i miei molto carichi».
- Chi toglierebbe all'Udinese?
«Cyril Thereau, che in questo momento è il giocatore che più di altri riesce a fare la differenza».
- Come si trova al Chievo?
«Sono arrivato in una squadra già molto avviata, mi sto inserendo piano piano e sto cercando di dare il mio contributo».
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