Vicenza. Respinto il patteggiamento per il camionista che travolse e uccise Davide Rebellin: Rieke rinviato a giudizio

Giovedì 7 Dicembre 2023 di Redazione web
Davide Rebellin, l'ex ciclista travolto e ucciso dal camionista tedesco

VICENZA - Nessuno sconto per Wolfgang Rieke, il camionista tedesco responsabile della morte dell'ex ciclista Davide Rebellin. Il gip di Vicenza Roberto Venditti ha respinto stamane, giovedì 7 dicembre, il patteggiamento a 3 anni e 11 mesi che era stato presentato dal legale del camionista che travolse e uccise a soli 51 anni Rebellin, dandosi poi alla fuga.

La difesa di Rieke aveva presentato nei mesi scorsi una richiesta di patteggiamento a 2 anni e 11 mesi. Nella giornata di ieri gli avvocati del camionista avevano avanzato una nuova richiesta con una pena più alta di un anno. È stata considerata dunque la negligente condotta di guida nell’affrontare la rotatoria “teatro” del dramma senza azionare l’indicatore di direzione ma anche a velocità troppo sostenuta.

L’imputato è stato dunque rinviato a giudizio, dovrà sostenere il processo per il reato di omicidio stradale e con l’‘aggravante della fuga e comparire in aula nell’udienza già fissata al 22 aprile 2024.

E nel frattempo dovrà rimanere nel carcere di Vicenza, dove è attualmente detenuto, da agosto.

Sin da subito i familiari di Rebellin si erano detti sbigottiti per la possibile pena. Alla luce della decisione del gip Venditti, la famiglia ha ora espresso soddisfazione. In particolare, la moglie dell'ex ciclista ha sempre chiesto che fosse fatta giustizia per la fine del marito.

La reazione dei familiari dell'ex ciclista

La decisione del giudice è stata accolta con grande soddisfazione dai familiari del campione di ciclismo vicentino. Una buona notizia che arriva peraltro all’indomani del primo anniversario del tragico incidente, accaduto il 30 novembre 2022, a Montebello Vicentino

«Siamo soddisfatti di questo rigetto e ringraziamo ancora la magistratura per il lavoro svolto e per l’attenzione riservata al caso di Davide» ha commentato il fratello Carlo che, come gli altri congiunti dell’atleta, non se l’è sentita di presenziare in aula. A rappresentare la famiglia c’erano il suo legale, l’avv. Davide Picco del Foro di Vicenza, e Alessio Rossato, l’Area manager Vicenza di Studio3a-Valore.

«È un ulteriore e coerente segnale – prosegue Carlo Rebellin – dell’ottimo operato della magistratura berica che in questi mesi ha anche sempre respinto con decisione le reiterate richieste di arresti domiciliari presentate dall’avvocato dell’imputato. Ora aspettiamo con ansia l’udienza del 22 aprile, e confidiamo in una condanna più pesante ed equa rispetto a quella proposta nel patteggiamento: se il giudice l’ha rigettata significa che lui per primo non l’ha ritenuta congrua al crimine commesso».

«Ho sempre sostenuto – conclude il fratello di Davide Rebellin – che un incidente può succedere, ma il comportamento tenuto da Rieke dopo l’investimento fa troppa rabbia: il video del sinistro, che abbiamo visto più volte, documenta chiaramente come sia rimasto sul posto per diversi minuti accanto al corpo esanime di mio fratello per poi scappare approfittando del fatto che non c’era nessuno a fermarlo. Capisco l’agitazione del momento, ma poi ha avuto tutto il tempo per riflettere su ciò che ha commesso; anche le scuse ce le ha inviate dopo mesi, e presumibilmente sono state dettate dal suo avvocato. Una condotta orribile che va perseguita e punita adeguatamente».

Ultimo aggiornamento: 8 Dicembre, 14:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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