Tragedia sul lavoro: cade dal lucernaio del teatro Momo di Mestre e muore a 45 anni. Chi è la vittima

La vittima è Mattia Dittadi stava facendo un'ispezione al tetto per alcune infiltrazioni d'acqua

Venerdì 5 Aprile 2024 di Redazione web
Soccorsi al Teatro Momo

MESTRE - Incidente mortale sul lavoro questa mattina, 5 aprile, a Mestre. Un impresario, Mattia Dittadi di 45 anni, impegnato nei lavori del teatro Momo, tra via Dante e via Sernaglia, è caduto dal lucernaio.

L'impatto è stato tremendo e per lui non c'è stato nulla da fare. Secondo le prime informazioni l'uomo stava facendo un sopralluogo con i tecnici del Comune. Sul posto è intervenuta l'ambulanza del Suem, che però ha potuto solo constatarne la morte. Il teatro Momo è stato transennato e ora sul posto c'è la polizia che sta facendo i rilievi.

Cos'è successo

Secondo una prima ricostruzione, l'uomo stava compiendo un'ispezione sul tetto, per verificare alcune infiltrazioni d'acqua. Il lucernario su cui si trovava avrebbe ceduto facendolo precipitare all'interno del teatro. Le indagini sono della polizia locale e dei carabinieri dell'Ispettorato del lavoro, giunti sul posto. Un'ampia area attorno al complesso, che comprende uno spazio di verde pubblico, è stata transennata.

Chi era la vittima

Mattia Ditadi era il responsabile energia e manutenzione per il Nordest della società di servizi Rekeep Spa. Residente a Oriago di Mira (Venezia), sposato, con un figlio, appassionato di ciclismo, stava operando per conto del Comune di Venezia, che è proprietario del Teatro Momo. Da alcuni giorni erano in corso lavori di ristrutturazione, ed erano state segnalate infiltrazioni d'acqua dal tetto. La dinamica dell'incidente è ancora da accertare, ma sembra che Dittadi sia stato colto di sorpresa dal cedimento di un lucernario nei pressi del quale si trovava. Un comportamento che per i colleghi dell'uomo appare inspiegabile, poiché era conosciuto come persona molto attenta alla sicurezza. 

La denuncia dei sindacati

«L'ennesima e inaccettabile morte sul lavoro avviene ancora una volta nel nostro territorio, e per di più durante un sopralluogo in una struttura di proprietà del Comune di Venezia. Come Cgil Venezia - dichiara Daniele Giordano, segretario generale Cgil Venezia - esprimiamo la massima solidarietà alla famiglia del lavoratore coinvolto nell'incidente. Le dinamiche andranno chiarite, ma resta inaccettabile perdere la vita mentre si è al lavoro, e siamo stanchi di assistere ancora una volta ai minuti di silenzio e alle solite prese di posizione. Il sindaco di Venezia dovrebbe fare qualcosa, invece che limitarsi nelle conferenza stampa ai minuti di silenzio».

«Come Cisl di Venezia esprimiamo le condoglianze e la solidarietà alla famiglia dell'uomo rimasto vittima dell'incidente mortale sul lavoro al Teatro Momo di Mestre. Siamo davanti all'ennesima tragedia e di strada da fare ce n'è ancora parecchia, a partire dalla prevenzione e la cultura della sicurezza in ambito di lavorativo - dichiara il segretario veneziano della Cisl, Michele Zanocco - I dati sulla provincia di Venezia  dimostrano come in questo territorio si muoia troppo, e serve una vera svolta. La Cisl si è mobilitata con assemblee in tutti i luoghi di lavoro per sollecitare la presa di coscienza sulla cultura della sicurezza che è necessaria per affrontare questa questione. A questo, vanno aggiunti interventi di controllo e di penalizzazione forte nei confronti delle aziende che non operano in tal senso. Per sabato 13 aprile, la Cisl ha organizzato una grande iniziativa a Roma per mettere al centro dell'agenda di tutti proprio il tema della salute della sicurezza e della prevenzione».

«Purtroppo abbiamo ricevuto una bruttissima notizia: a qualche metro dal nostro ufficio di Mestre c’è stato l’ennesimo morto sul lavoro. Una persona giovane, di 45 anni, è caduta mentre lavorava sul tetto del Teatro Momo perdendo la vita. Quando ho ricevuto questa notizia ero seduto in ufficio e stavo organizzando la manifestazione di 4 ore di sciopero che è prevista per il prossimo 11 aprile proprio sulla sicurezza sul lavoro. Ho deciso di mollare la riunione e di recarmi sul luogo dell’incidente mortale. Quando vedi da vicino queste cose, quando vedi un carro funebre, quando vedi che la salma sta per essere caricata e che questa persona non tornerà piu’ a casa dalla propria famiglia, comprendi che quello che si sta facendo forse non è sufficiente. Oggi non c’è pienamente quella cultura sulla sicurezza che è necessaria affinché queste cose non accadano. Così non si può andare avanti. Queste stragi sul lavoro sono le nostre morti in Occidente che devono essere fermate per tornare ad una società più giusta». Lo ha detto Roberto Toigo, segretario generale della Uil Veneto.

 

IL CORDOGLIO DEL SINDACO BRUGNARO

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Ultimo aggiornamento: 6 Aprile, 11:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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