VENEZIA - Mostra del cinema con l'alert del terrorismo internazionale.
DISPOSITIVO
Risorse umane con alta professionalità specifica e tecnologia all'avanguardia sono gli ingredienti base del dispositivo di tutela che verrà perfezionato nel Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica che si terrà nelle prossime ore a Ca' Corner. Sarà una Mostra scortata da 500 fra uomini e donne della polizia di stato, dei carabinieri, della guardia di finanza, della polizia locale, della guardia costiera. Tutti coordinati come un corpo unico dalla centrale operativa interforze che per la prima volta non sarà al Lido, ma sarà al Tronchetto nella sala operativa dei vigili urbani. Proprio come sperimentato in occasione del G20.
MODELLO
«Un modello organizzativo - riprende Masciopinto - che ha innalzato gli standard di efficienza sia dal punto di vista dell'impiego del personale che della rapidità ed efficacia degli interventi. E questo è stato possibile, tengo a ribadirlo, per la collaborazione e la stima reciproca con le altre forze dell'ordine, e per l'aspetto in questione, per la disponibilità piena del comandante della polizia locale Marco Agostini». Di più il questore, alla sua terza Mostra del cinema, non vuole anticipare «per rispetto al Comitato che è l'organismo preposto a definire le linee di intervento» e per motivi comprensibili di riserbo. La possibilità di guardare in diretta tutto il territorio di Venezia e non solo quindi l'isola delle star, grazie alle telecamere di sorveglianza collegate alla sala operativa comunale riduce certo lo spazio ad azioni estemporanee. Ma quello che non si vede è il grande, certosino, faticoso lavoro di intelligence, svolto in particolare dalla Digos, lontano dalle ribalte di giornali e tivù: lavoro fondamentale nel disinnescare eventuali attacchi. Si tratta di una sorta di bonifica preventiva che viene attuata sottotraccia e che difficilmente ha il riconoscimento che merita perché lo scopo di tale attività è di non fare accadere nulla di traumatico o sconvolgente in termini di ordine pubblico e, appunto di sicurezza.
ATTENZIONE
Trapela che ogni singolo evento inserito nel palinsesto del festival cinematografico verrà analizzato per valutare se serva o meno attuare qualcosa di diverso rispetto alle prassi rodate. L'attenzione, come già detto, è massima e una buona dose di preoccupazione si respira. D'altronde lo scenario internazionale è in continuo divenire, tanto che le stesse diplomazie sono in grande difficoltà nel tessere una politica condivisa e soprattutto in grado di assistere e aiutare la popolazione afghana. «La sicurezza è il risultato di un'analisi storica dei fatti e di prospettiva. Quindi anche nel prossimo confronto in Comitato presieduto dal prefetto, il primo c'è stato martedì scorso, dobbiamo aggiungere la valutazione del contesto internazionale in essere e capire se dobbiamo studiare nuove strategie per far fronte ad accadimenti straordinari sullo sfondo di una manifestazione, di per sé straordinaria, come la Mostra del cinema».