SAN DONÀ - Insulti per il suo aspetto fisico. Insulti e scatti d'ira perché lei non teneva pulita e in ordine la casa. Poi un rosario infinito di aggressioni verbali. Oltre a cinque casi in cui dalle parole era passato ai fatti. Per questo un uomo sulla cinquantina d'anni residente a San Donà di Piave, è stato condannato ieri dal tribunale di Venezia a 2 anni e 4 mesi di reclusione per maltrattamenti in famiglia nei confronti della convivente: questo il reato contestato dalla Procura di Venezia che ieri ne ha chiesto e ottenuto la condanna.
ANNI DI VIOLENZE
Quella che all'inizio sembrava una storia d'amore, si è tramutata in un incubo a partire dal giugno 2011.
PUGNI ALLE GAMBE
Ad aprile 2013, durante una discussione per la frequentazione dell'uomo con un'altra donna, aveva iniziato a colpirla con dei pugni su una gamba tentando di farle perdere l'equilibrio e farla cadere dalle scale visto che l'altra gamba era ingessata.
RINCORSA IN AUTO
Nel giugno 2013 la goccia che aveva convinto la donna a denunciare. Durante una lite in cui la accusava di aver spostato il copridivano, l'aveva picchiata con sberle e pugni in testa e, afferrato un coltello, l'aveva minacciata. E quando lei si era rifugiata in bagno, lui aveva sfondato la porta e aveva continuato a colpirla con calci e pugni. In un momento di distrazione del compagno, lei era riuscita a salire in macchina e scappare, nonostante lui avesse tentato di inseguirla anche in auto.