VENEZIA - Prima ha sminuito: «È una cosa goliardica». Poi ha tentato di spiegare che «gli islamici con noi non si integrano, questo è il problema» e che ce l’ha con i musulmani che «con la loro religione obbligano le donne a imbacuccarsi» e che ne ha sentita una «sui 30 anni, con cinque figli, dire: “con le pance vi conquisteremo”». Alla fine ha cancellato tutto: via il post che aveva condiviso su Facebook e che ritraeva Papa Francesco con la kefiah bianca e nera. E la seguente scritta: “Quest’essere è il male assoluto del Cristianesimo”.
CHI È FABIANO BARBISAN
Cancellazione evidentemente tardiva, perché il post in questione era già stato screenshottato e ampiamente diffuso. Autore della condivisione sui social è Fabiano Barbisan, 70 anni, consigliere regionale del Veneto eletto nella lista Zaia Presidente e poi confluito, per le alchimie di controllo del Palazzo decise dalla Lega, nel Gruppo Misto assieme a Stefano Valdegamberi.
Barbisan al momento non può neanche essere definito un iscritto alla Lega: il consiglio nazionale (cioè veneto) del partito l’ha espulso per aver pronunciato in tv frasi sessiste e razziste. Queste: «I ragazzotti neri, bisogna dirghe di colore adesso, forse alle donne piacciono perché hanno magari un’altra dote sotto...». Una espulsione che Barbisan non ha mai riconosciuto e non solo perché era stata prevista una non meglio specificata “possibilità di reintegro”. Ossia: se l’imprenditore veneziano avesse pubblicamente dato atto di aver compreso l’errore commesso, ad esempio presentando una mozione contro la violenza sulle donne o altre iniziative simili, avrebbe potuto rientrare nella Lega.
IDEA CAMBIATA
Attualmente a casa per due malleoli fratturati dopo essere caduto su una lastra di ghiaccio, Barbisan ha fatto discutere anche sul fine vita: è stato uno dei 22 consiglieri regionali che il 16 gennaio scorso hanno votato contro il progetto di legge di iniziativa popolare, ma il 3 novembre 2022 è stato anche il promotore di una mozione che fin dal titolo ricalcava la posizione del comitato Liberi Subito: “Procedure in ordine alla richiesta di morte volontaria medicalmente assistita, a seguito della sentenza Corte Costituzionale n.242/2019”. «Ho cambiato idea», ha detto.
Adesso la condivisione del post sul Papa. Foto e testo - con una seconda scritta: “Cari Fedeli, dovete cominciare a studiare il Corano” - risultano essere stati postati tre giorni su Facebook dal napoletano Renato Prota, provocando a ieri sera 162 condivisioni. Una di queste è quella del consigliere regionale veneto. «Alle volte condivido, lo faccio così», ha detto Barbisan. Saputo del malumore che il suo gesto stava creando, ha deciso di cancellare tutto. «Non sapevo neanche come si facesse, mi sono fatto aiutare». Lo screehshot, però, era già decollato.