Valdes in Piazza S. Marco "vale" 600 mila euro per il comune di Venezia

Sabato 30 Marzo 2024 di Marta Gasparon
Valdes in Piazza S. Marco "vale" 600 mila euro per il comune di Venezia

VENEZIA - Alla fine, "l'operazione Manolo Valdes" porta al Comune di Venezia più di 600mila euro, con benefici per l'organizzazione delle manifestazioni storiche. "Reina Mariana" è la mostra all'aperto collocata in Piazzetta di San Marco, tra Palazzo Ducale e la Basilica, formata da una serie di statue in bronzo, omaggio a Diego Velàzquez.

Dodici damigelle posizionate in fila e accompagnate da un'ulteriore scultura un po' più grande - "Infanta Margarita" - frutto di un'operazione avviata in sinergia col Comune e la galleria d'arte Contini, che consentirà all'opera di rimanere esposta al pubblico fino al 15 giugno.

L'INTESA

I contenuti dell'accordo sono in una delibera approvata dalla Giunta che accoglie la volontà di Valdés di donare alla città d'acqua una delle figure bronzee oggi collocate all'altezza di palazzo Ducale, dal valore di 500mila euro, che verrà consegnata al Comune senza vincoli di posizionamento e utilizzo al termine dell'esposizione pubblica curata dalla Galleria Contini. Parallelamente l'artista ha stipulato un accordo commerciale, per tramite della galleria stessa, con Vela, società partecipata del Comune che organizza in laguna i principali eventi.
Ad indicare la cifra stanziata è il direttore operativo, Fabrizio D'Oria: 122mila euro «che verranno destinati alle manifestazioni cittadine tradizionali, quali Redentore, Carnevale e Regata storica. «Per l'installazione di Valdés - conferma D'Oria - nessun costo è stato sostenuto da amministrazione o Vela». Opera che rimarrà in piazzetta anche nel giorno della visita del Papa al carcere femminile della Giudecca - il 28 aprile - con a seguire la celebrazione della Messa proprio a San Marco». «La statua donata potrebbe essere collocata a Ca' Pesaro, ma per ora è soltanto un'ipotesi». Per altre due opere dell'artista spagnolo invece è stata stabilita un'ulteriore ubicazione: "Diadema" all'Arsenale, "Mariposas" lungo riva Ca' di Dio sul Bacino di San Marco.
L'installazione in piazzetta ha ottenuto l'approvazione da parte della Soprintendenza, in occasione di una conferenza di servizi dedicata a Biennale e iniziative collaterali in agenda. Sui social tuttavia i commenti in queste ore non si sono risparmiati. C'è chi approva l'uso degli spazi pubblici per destinarli al mondo dell'arte (come Raffaele Alajmo del Caffè Quadri o Claudio Vernier (seppur con qualche richiesta di chiarimento sulla destinazione dei soldi), presidente dell'Associazione Piazza San Marco. E chi invece boccia il progetto, specialmente nei luoghi simbolo della città e per fini ritenuti prettamente commerciali, non gradendo il soggetto rappresentato, troppo impattante.

RISORSE

Qualcuno poi solleva la questione delle risorse, chiedendo venga fatta chiarezza sul loro reale impiego. «In Piazza? Non si dovrebbe mai realizzare nulla di simile. Un bronzo di un artista spagnolo che oltretutto con la nostra città non c'entra nulla», protesta Toto Bergamo Rossi, direttore di Venetian Heritage, organizzazione internazionale impegnata a sostenere iniziative culturali tramite restauri, mostre e conferenze per far conoscere il ricco patrimonio dell'arte veneta nel mondo. «Anni fa era accaduto qualcosa di simile», prosegue con riferimento alla vicenda del piccolo negozio temporaneo allestito in piazzetta dei Leoncini, assieme ad un presepe con statue a misura d'uomo, entrambi collegati al marchio Thun. Anche in quel caso Bergamo Rossi storse il naso. «Mi fecero un processo per diffamazione, che vinsi», racconta, ribadendo la sua contrarietà all'utilizzo della Piazza per iniziative di questo tipo.
Di parere opposto è Roberto Panciera, presidente di Ascom Venezia, consapevole di come l'arte possa essere di per sé divisiva. Basti pensare alle gigantesche mani di Lorenzo Quinn, le cui immagini hanno fatto il giro del mondo, un tempo posizionate sulla facciata dell'hotel Ca' Sagredo, lato Canal Grande, che Panciera ricorda sollevarono tra i veneziani più di una perplessità. Progetti legati a doppio filo al settore dell'arte, che il presidente plaude senza riserve. «Seppur di difficile comprensione, grazie a queste opere di Valdés riflette Panciera Venezia farà parlare di sé in senso positivo. Piuttosto che si discuta di overtourism o di borseggiatori, un problema che purtroppo affligge alcune zone, è bene parlare soprattutto di una città che si apre all'arte e che vuole essere in tal senso un punto di riferimento nel mondo». Chi a San Marco conduce la propria attività ha perlopiù mostrato apertura nei confronti del progetto di Valdés, mentre ben più critico si è rivelato il consiglio direttivo della sezione veneziana di Italia Nostra. «Si può usare una città, un luogo simbolo scrivono per fini privati? Noi diciamo di no. Non tutto è in vendita, a Venezia, e soprattutto non il nostro patrimonio culturale».

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Ultimo aggiornamento: 22:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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