MESTRE - «Lavorare aprendo il laboratorio alle 6 del mattino? Impossibile se vuoi produrre un pane di alta qualità». Rossella Novello, la titolare del forno in via Toffoli 7 a Marghera chiuso per rumori molesti replica così alle dichiarazioni di Massimo Gorghetto, presidente di Confcommercio Mestre, pubblicate ieri sul Gazzettino.
LA REPLICA
Ma la signora Rossella non ci sta e replica punto per punto alle sue parole. «Ha detto che in passato anche al panificio in via Rielta fu imposto di aprire alle 6 del mattino. Ma se attivi così tardi il laboratorio, per panificare devi ricorrere alle celle a fermalievitazione per mantenere l’impasto fino al momento della cottura. Io per 37 anni ho prodotto il pane di notte con il procedimento tradizionale e ha tutta un’altra fragranza. E’ per questo motivo che i clienti venivano al mio negozio e una decina di supermercati si rifornivano da me. Il pane prodotto di notte ha tutto un altro sapore».
Il secondo punto a cui replica Rossella riguarda le forniture. «Dal momento che sono rimasta senza dipendenti, mi ha consigliato di interrompere il lavoro con i supermercati e di concentrarmi con i miei due figli sulla produzione per il banco del negozio. Ma i miei figli non si occupavano degli impasti, uno era addetto al forno e l’altro alle vendite. Non saprebbero dove mettere le mani, non conoscono gli ingredienti o la quantità necessaria di farina».
E arriviamo al terzo punto. «Gorghetto mi ha anche proposto di acquistare il pane da un esterno e rivenderlo al banco. Ma anche in questo caso basta fare due conti, lo comprerei a 3 euro al chilo per rivenderlo a 4.5 euro. Come farei a mantenere così la commessa a 1.500 euro al mese e i miei due figli a 1.600 euro? Di certo non posso stare io dietro al bancone 8 ore al giorno a 65 anni».
L’EVENTO
Intanto, continua a fare il giro del web la notizia della chiusura dello storico forno in via Toffoli. Sulla pagina Facebook "Buongiorno Marghera" è stata lanciata una manifestazione per domani alle 18 di fronte al panificio per salutare la signora Rossella. «Mi dispiace tanto finire la mia carriera così - ha concluso affranta la fornaia - mi consola solo l’affetto dei miei clienti, mi vogliono bene».