MESTRE - Che l'Home Festival saltasse anche quest'anno, per colpa della pandemia, lo si sapeva già dallo scorso gennaio, e così salgono a due gli anni senza eventi al parco di San Giuliano (in proposito tutti i possessori di biglietto per i concerti previsti nel 2020 sono già stati rimborsati l'anno scorso tramite i canali di vendita ufficiali), proprio ora che i lavori per allestire le infrastrutture fisse dedicate ai grandi eventi sono completati. Ma da ieri si sa anche che l'Organizzazione non demorde e ha dato appuntamento ai fan per l'estate del 2022. Un po' perché è legata da un contratto di esclusiva con il Comune di Venezia per altri 7 anni, che gli impone di organizzare ogni anno eventi musicali internazionali di alcuni giorni; un po' anche per il fatto che le principali attività trevigiane del promoter Amedeo Lombardi (che nel 2010 inventò la formula Home nell'area ex Dogana di Treviso) sono fallite l'anno scorso e che quindi il trasferimento a Venezia è compiuto del tutto. Dal 2010 l'Home, nato come evento attento alle nuove tendenze musicali nazionali ed internazionali e a restituire valore al territorio, ha attirato decine di migliaia di presenze ad ogni edizione trevigiana e ha accumulato premi prestigiosi: nel 2012, 2016 e 2017 è stato designato come Best Festival' e nel 2014 con il Territory Improvement Award'. Il trasferimento a Venezia nel 2019 non fu fortunato, anzi fu un mezzo flop con poche migliaia di spettatori, e forse non a caso la nota che annuncia il rinvio a luglio del 2022 parla di «attitudine per plasmare il futuro» in modo, quindi, da renderlo diverso dalla prima edizione veneziana: «Negli ultimi mesi tutte le nostre energie sono state impiegate a trasformare questa accettazione del nuovo rinvio a cui siamo stati obbligati, in attitudine. E, nonostante la giusta attitudine non possa cambiare il presente, siamo sicuri che potrà invece plasmare il futuro. Quantomeno quello di Home Festival e di tutti coloro che continueranno a farne parte - scrivono gli organizzatori -. Lo dobbiamo alla nostra passione per la musica come esperienza e, soprattutto, alle migliaia di persone che hanno trasformato un'idea nei dieci anni di Festival (trevigiano) che conosciamo oggi. Ritorniamo al lavoro per la migliore kermesse musicale di sempre a Venezia». (e.t.)
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