Arrivano le mini-bag di Lenah made in Dolo, l'idea della designer 26enne Elena

Lunedì 21 Agosto 2023 di Luisa Giantin
Arrivano le mini-bag di Lenah made in Dolo, l'idea della designer 26enne Elena

DOLO - Nascono a Dolo, nel cuore della Riviera del Brenta, le borse di Elena Gazzato, 26 anni: quando creatività e sostenibilità si coniugano con moda e intraprendenza.

Un'idea nata in piena pandemia con sogni e creatività confinati in casa, e diventata in poco tempo il simbolo di un brand, Lenah Studio, giovane e innovativo, definito dal settimanale di moda Marie Claire dal "butterfly effect" per «la forza di scatenare uragani come il battito d'ali di una farfalla, portare nuove idee sostenibili e rivoluzionare il mondo della moda». Nelle mini bag di Elena ci sta di tutto, il cellulare e le airpods, il portafoglio, un profumino e poco altro e ricordano le preziose borsette delle dame veneziane del Settecento che tra rasi e crinoline nascondevano, un ventaglio, un fazzoletto ricamato e l'immancabile profumo. Pezzi unici, realizzati con materiali riciclati proprio nel distretto della calzatura e della produzione delle calzature di lusso. Elena vive a Dolo con la sua famiglia, si è diplomata al liceo Galilei di Dolo e di recente ha conseguito la laurea magistrale a Roma in Economia Internazionale.

Come nascono le tue borse?

«Nel 2020, durante la pandemia, mi ero appena laureata all'Iuav di Venezia in Fashion Design. Pensavo di trasferirmi a Milano o all'estero e invece mi sono trovata chiusa in casa dal lockdown. Avevo tanti scarti di tessuto, rimanenze degli anni di studio e ho provato a dare una nuova vita a questi scampoli. La prima borsa l'ho realizzata per il compleanno della fidanzata di mio fratello, poi per le amiche e poi con il passaparola le richieste sono aumentate».

Come sei passata a Lenah Studio e qual è il suo punto di forza?

«Ho iniziato a inserire la foto di un prototipo di borsa in Instagram, dando un nome femminile alle mie borse, e gli ordinativi sono aumentati al punto da spingermi a utilizzare una piattaforma di vendita per prodotti artigianali ma sempre in una logica di sostenibilità con l'obiettivo di ridurre gli sprechi e dare un'importanza unica a ogni pezzo creato. Si tratta di piccole collezioni, rispondo alle richieste in base al tessuto o alla pelle che ho a disposizione».

Come recuperi i materiali per realizzare le tue creazioni?

«Il concetto base del mio progetto è il riuso, l'utilizzo di materiali di scarto o avanzi che andrebbero al macero. Tessuti e pelle li recupero da fabbriche della zona o da concerie. Mi basta qualche metro. Ogni borsa viene realizzata in base agli ordini e al materiale disponibile, evitando così eccessi di produzione e impatti ambientali. Con questa visione, vorrei lasciare un'impronta positiva nel mondo della moda, dimostrando che è possibile realizzare prodotti esclusivi e di alta qualità in modo etico ed eco-sostenibile».
Quante borse o mini bag hai realizzato in questi tre anni? «Circa 500 borse, prima erano le amiche, poi le amiche delle amiche. Ultimamente anche una sposa mi ha chiesto di realizzarne una per il matrimonio».
Nonostante il successo delle tue creazioni hai proseguito comunque gli studi. «Lenah è un progetto che porto avanti in parallelo».

Qual è il tuo sogno nel cassetto?

«Per la verità sono due. Avere un laboratorio personale, uno spazio come cuore pulsante del brand, in cui la creatività può esprimersi liberamente e dove ogni dettaglio può essere curato con attenzione dalla produzione, alle foto, alla gestione del sito e dei social. E formare un team di persone con interessi simili ai miei, unito dalla volontà comune di creare prodotti con una particolare attenzione alla sostenibilità e il desiderio di diffondere questa filosofia nel mondo della moda. Creare un ambiente collaborativo dove la creatività».

Ultimo aggiornamento: 22 Agosto, 10:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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