Tassa di accesso per visitare Venezia, si parte in primavera: 5 euro a persona, obbligo di prenotazione per i veneti

Si inizia con un pacchetto di 30 giorni: esenti studenti, chi partecipa a eventi sportivi e coloro che necessitano di cure. Ecco tutti i dettagli

Martedì 5 Settembre 2023 di Raffaella Ianuale
Turisti sul Ponte di Rialto

VENEZIA - Contributo di accesso per turisti giornalieri: si parte dalla primavera 2024. Stop agli ingressi liberi a Venezia, specie nelle giornate di massimo afflusso. Per ora sono stati individuati all'incirca trenta giorni, quelli a rischio assalto, durante i quali sperimentare il pagamento di un "biglietto" per varcare la soglia di Piazzale Roma e visitare le isole. Un tema che ha sempre "spaccato" la città tra fiduciosi e scettici. La Giunta comunale, nella riunione di oggi 5 settembre, ha dato il via libera all'emendamento con il testo finale della delibera che istituisce il “Regolamento per l’istituzione e la disciplina del Contributo di accesso, con o senza vettore, alla Città antica del Comune di Venezia e alle altre Isole minori della Laguna”.

La delibera ora sarà inviata alle commissioni competenti e andrà in Consiglio comunale per la sua approvazione il prossimo 12 settembre.

Il provvedimento

Il provvedimento fissa le linee guida per un nuovo sistema di gestione dei flussi turistici, con tanto di principi generali, esclusioni, esenzioni, controlli e sanzioni, attraverso una piattaforma multi-canale e multi-lingua. L’obiettivo, negli intenti dell'amministrazione comunale, è quello di disincentivare il turismo giornaliero in alcuni periodi per tutelare la delicatezza di Venezia. La sperimentazione per il 2024 riguarderà circa 30 giornate:  le date non sono ancora ufficiali ma, in linea di massima, si concentreranno durante i ponti primaverili e i week end estivi.

Chi dovrà pagare il contributo di accesso?

Il Contributo di accesso dovrà essere pagato da ogni persona, con più di 14 anni, che acceda a Venezia, salvo che non rientri nelle categorie di esclusioni ed esenzioni. Per semplificare il contributo sarà richiesto ai visitatori giornalieri.

Chi sarà escluso dal pagamento?

Non dovranno pagare il Contributo di accesso i residenti nel Comune di Venezia, i lavoratori (dipendenti o autonomi), anche pendolari, gli studenti di qualsiasi grado e ordine di scuole e università che hanno sede a Venezia o nelle isole, le persone e i componenti dei nuclei familiari di coloro che hanno pagato l’Imu nel Comune di Venezia.

Chi sarà esentato dal pagamento?

Sono esentati dal pagamento del Contributo di accesso coloro che soggiornano in strutture ricettive situate all’interno del territorio comunale, in pratica i turisti che pernottano e non fanno la visita giornaliera, i residenti nel territorio della regione Veneto, i bambini fino ai 14 anni, chi ha necessità di cure, chi partecipa a competizioni sportive, forze dell'ordine in servizio, il coniuge, il convivente, i parenti o affini fino al terzo grado di residenti nelle aree in cui vale il Contributo di accesso.

Le prenotazioni per i veneti

Per conoscere con esattezza le giornate coinvolte, gli orari in cui bisogna pagare, maggiori dettagli sull'esenzione e il costo esatto del contributo, bisognerà attendere ancora qualche settimana, quando la giunta comunale emanerà una nuova delibera. Per ora si sa che si partirà con il far pagare ai turisti giornalieri cinque euro a testa. Per quanto riguarda i residenti in Veneto non dovranno pagare alcun contributo, ma avranno l’obbligo di prenotare l'ingresso alla cità e alle isole nel portale che verrà appositamente attivato.

«Ci poniamo come apripista a livello mondiale»

«Dopo aver ascoltato i cittadini, attraverso una consultazione online, e aver recepito alcune indicazioni nella fase di confronto interna al Consiglio comunale abbiamo elaborato un'integrazione alla versione originaria del Contributo d'accesso - spiega l'assessore al Turismo Simone Venturini - L'abbiamo fatto nella convinzione che l'idea di prenotabilità della città dovesse essere la più partecipata possibile. Ci poniamo così come apripista a livello mondiale, consapevoli dell'urgenza di trovare un nuovo equilibrio tra i diritti di chi a Venezia ci vive, ci studia o ci lavora e di chi visita la città. Per questo, in determinati periodi e in alcune giornate, si rende necessaria una gestione dei flussi innovativa, in grado di porre un freno al turismo giornaliero».

«Confronto con le categorie economiche e sociali» 

«Con la massima umiltà saremo pronti a correggere il provvedimento, con una serie di delibere di Giunta, finalizzate alla definizione delle modalità operative del Regolamento - prosegue l'assessore al Bilancio Michele Zuin - Si tratta di un punto di svolta rilevante nella gestione dei flussi turistici di Venezia, sperimentale, per questo avvieremo un confronto continuo e diretto con tutte le categorie economiche e sociali per monitorare assieme gli effetti a breve e medio termine, in un’ottica di coinvolgimento di tutti gli stakeholder. Le esenzioni rispondono a norme di buon senso per garantire l’accesso a Venezia a chi lavora, studia, ha i propri affetti, ha esigenze sanitarie o deve recarsi per necessità nel capoluogo della Regione, che ospita tantissime funzioni amministrative».

«Ok, ma aboliamo la tassa di soggiorno»

Il presidente di Confturismo Veneto, Marco Michielli, è d'accordo per un ticket d'ingresso a Venezia «a patto che non venga fatta pagare ai turisti residenti, quelli che alloggiano nelle strutture ricettive per intenderci, perché già pagano la tassa di soggiorno. Anzi, pensandoci bene, considerati gli introiti garantiti dal contributo d'accesso - rileva - si potrebbe abolire la tassa soggiorno. Detto questo, l'ingresso a pagamento alla città mi vede favorevole: l'Italia vive a metà tra luoghi invasi da torme turisti di giornata che nulla lasciano sul territorio tranne cartacce, e località che pagherebbero per poter attirare perfino questo tipo di turismo. Venezia - conclude - potrebbe fare da apripista ad altre località afflitte dalla piaga del sovraffollamento dei visitatori, dalle Cinque Terre a San Giminiano».

«Avamposto medioevale in cui basta pagare per entrare»

«Come Cgil non consideriamo il contributo d’accesso come uno strumento risolutivo nella gestione dei flussi turistici. Ci saremmo aspettati - dichiara Daniele Giordano, segretario generale Cgil Venezia - una misura decisa in grado di definire il carico massimo della città, invece di una gabella da introdurre in alcune giornate dell’anno. Il dibattito sull’introduzione o meno di forme di controllo degli accessi nell’isola, manca di un elemento chiave, la necessità che la città venga tutelata e non trasformata in un “avamposto medioevale” in cui basta pagare per entrare. Purtroppo l’unica proposta che l’Amministrazione decide di portare avanti è quella di introdurre una tassa che disincentivi l’accesso, senza nemmeno dire a cosa serviranno quelle risorse. Consideriamo fondamentale che si chiarisca a cosa verranno destinate queste risorse, e se finiranno nel bilancio generale del Comune.  Come Cgil chiediamo di vincolare queste risorse a due obiettivi: agevolare il lavoro nella città storica e rafforzare i servizi alla persona a Venezia e nelle isole».

Ultimo aggiornamento: 6 Settembre, 18:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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