Il Calzaturiero in Riviera del Brenta "vale" 1,8 miliardi di euro l'anno

Salmaso di Confindustria: "Il vero segreto è nel Politecnico che unisce scuola e lavoro"

Domenica 18 Febbraio 2024 di Sara Zanferrari
Calzaturificio (foto di archivio)

VENEZIA - Apre le porte oggi a Milano il Micam 2024, il salone internazionale della calzatura tra i più importanti al mondo, che per quattro giorni vedrà il Made in Italy al centro dell'attenzione di tutti gli attori del settore, produttori, buyers, venditori, comunicatori, stilisti. Un'occasione per fare qualche riflessione sulla congiuntura, ma anche sulle tendenze e le prospettive future assieme al presidente del settore Calzatura di Confindustria Veneto Est, Daniele Salmaso, che si trova alla guida del gruppo nel difficile periodo post-Covid, con una guerra che coinvolge un Paese, la Russia, storicamente grande appassionato del lusso e dello stile italiano, e un mercato attualmente in rallentamento, mentre le organizzazioni sindacali da tempo minacciano di dare battaglia sulla questione della cancellazione del premio di vantaggio.

LA TENDENZA
Eppure i segnali che arrivano dalla Riviera del Brenta non sono negativi, nonostante alcune chiusure "illustri" a fine 2023: al contrario, confermano una grande voglia di fare, innovare, reinventarsi, una propensione che ha sempre caratterizzato il comparto, lo ha reso conosciuto e riconoscibile ben al di fuori dai confini regionali e nazionali. Il calzaturiero della Riviera del Brenta è infatti al terzo posto tra i Distretti italiani per numero di aziende (504) e per occupati (6.000, ovvero circa il 9% degli addetti impiegati in tutte le aree distrettuali) e al quarto per fatturato generato pari a 1,8 miliardi di euro, con una marginalità superiore alle media degli altri Distretti grazie a un deciso miglioramento dopo la pandemia, ovvero circa il 20% del totale del settore in Italia, a fronte di 20 milioni di paia di calzature prodotte, corrispondente a circa il 10% della produzione nel Paese. In tale contesto le aziende di componenti e calzaturifici rappresentano oltre l'80% delle aziende del Distretto, mentre i brand del lusso, pur rappresentando solamente il 2% del settore, contribuiscono a comporre circa il 35% del fatturato complessivo. Nel tempo, infatti, da area con brand locali con vocazione all'export, il Distretto si è trasformato per mettersi maggiormente a servizio dei brand del lusso. Nel cambio di vocazione le risorse impiegate si sono quasi dimezzate, ma nonostante questo si è registrata una crescita della produttività media per azienda del 30% dovuta sia alla richiesta di maggior efficienza da parte dei brand che al contesto di mercato.
«La Riviera del Brenta continua a fare scuola nel mondo spiega Salmaso Dal punto di vista della produzione siamo in un momento di flessione, ampiamente previsto, sebbene forse un po' più rapido di quanto si era preventivato, ma se ci spingiamo invece un po' oltre rispetto ai confini del reparto produttivo, la forza del nostro Distretto è quella di sapersi trovare sempre un passo avanti rispetto agli altri, altrimenti saremmo già stati assorbiti dai concorrenti più grandi da tempo, e ciò non è avvenuto».


«Chi ha avuto e continua ad avere un ruolo determinante è il Politecnico Calzaturiero, che vanta cento anni di storia - prosegue Salmaso La collaborazione fra la scuola e le aziende è molto stretta, con la scuola che sa ben recepire le necessità del comparto, ma anche proporre corsi sempre nuovi nel segno dell'evoluzione continua. Se in passato il direttore Mauro Tescaro ha saputo precorrere i tempi aprendo alla progettazione e il design con Cad e 3D, attrezzando la scuola con macchine e tecnologie sempre all'avanguardia, oggi Alice Marcato, che ha preso il suo testimone alla direzione nel 2022, sta ampliando sempre più l'offerta nel segno dello sviluppo delle capacità comunicative, una comunicazione moderna e strategica, che la scuola deve avere per far sapere all'esterno cosa fa internamente, e deve insegnare ai suoi studenti per restare al passo coi tempi. Il Politecnico continua a fare innovazione e vuole aprirsi, in questa direzione, anche ad altri settori della moda, oltre alla calzatura, che possano dare una spinta in più e diversa rispetto a quello che possono dare i calzaturieri da soli, fino a diventare un faro di innovazione per tutto il settore moda».
 

Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 09:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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