Per salvare la lingua friulana la Regione investe 22 milioni

Mercoledì 27 Ottobre 2021 di Antonella Lanfrit
Per salvare la lingua friulana la Regione investe 22 milioni

UDINE - La Regione da qui al 2025 investirà 22 milioni, con strategie d'intervento che puntano, oltreché sulla scuola e la formazione di professionisti, sulla presenza nei social network della marilenghe.

Ma parecchio dovranno fare anche le famiglie, perché se la trasmissione della lingua non avverrà anche per mezzo questo canale, potrà essere difficile reggere l'urto di una decrescita annuale che ora viaggia al tasso dello 0,66 per cento. 


L'EVENTO

Perciò l'evento in programma il 5 novembre non sarà solo affare di esperti, ma aperto a tutti i cittadini, che potranno seguirlo prenotandosi entro il 3 novembre attraverso il sito dell'Arlef o seguendo la diretta sui canali social dell'Arlef e il sito web del Consiglio regionale. Sono queste alcune delle osservazioni chiave che ieri hanno connotato a Udine, nella sede della Regione, la presentazione della terza Conferenza regionale sulla lingua friulana che si svolgerà nell'auditorium della Regione nel capoluogo friulano il 5 novembre dalle 14.30 alle 19. A presentare l'evento e il senso di una Conferenza che giunge a 4 anni dall'ultima, svoltasi nel 2017, c'erano l'assessore regionale alle Lingue minoritarie Pierpaolo Roberti, il presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, il consigliere che regionale delegato all'organizzazione dell'evento, Emanuele Zanon, il presidente e il direttore dell'Arlef, rispettivamente Eros Cisilino e William Cisilino. Nasce come una Conferenza tutt'altro che formale, perché giunge nel cuore della legislatura e, come ha sottolineato Roberti «ci consente di fare delle valutazioni di merito sulle politiche attivate a tutela del friulano». 


L'ASSESSORE

Se l'assessore ha messo in evidenza il valore del Piano regionale di politica linguistica 2021-2025 che ha una copertura di 22,5 milioni, il 34,5% in più rispetto al quinquennio precedente, il presidente dell'Agenzia regionale per la lingua friulana, Cisilino, ha evidenziato che l'azione politica «dovrà essere incisiva e strategica per lo sviluppo del nostro patrimonio linguistico, con un occhio di riguardo alla scuola, ma anche a cittadini e famiglie, affinché maturi sempre di più la consapevolezza che il futuro della lingua è anche responsabilità del singolo e delle sue scelte quotidiane». Nel Piano quinquennale regionale sono chiamati all'azione una pluralità di soggetti, tra cui Regione, Arlef, enti locali e aziende sanitarie, FvgStrade e Autovie Venete, lo sportello linguistico regionale per la lingua friulana, l'assemblea di comunità linguistica friulana, Insule, Università di Udine, Teatri Stabilì Furlan e enti privati riconosciuti per la tutela della lingua friulana. 


IL DIZIONARIO

Tra le varie azioni è prevista la realizzazione di un dizionario e di una grammatica, la formazione di professionisti specializzati e di amministratori e dipendenti pubblici, l'implementazione di prodotti audiovisivi e di doppiaggi in «mariologhe», il potenziamento della presenza sui social network con la creazione anche di un Canale Youtube e di un sito internet con contenuti ludici per bambini dai 3 ai 10 anni e l'attuazione di progetti europei ed internazionali per lo sviluppo nelle scuole di un'educazione plurilinguistica. Venerdì 5 novembre la Conferenza si svolgerà in tre sezioni, una introduttiva, una dedicata in due parti al Piano regionale di politica linguistica, e una parte conclusiva affidata agli interventi dei rappresentanti dell'Assemblea della comunità linguistica, di Arlef e delle autorità regionali. «Abbiamo fatto passi in avanti», ha detto il presidente Zanin con uno sguardo retrospettivo. «La lingua comincia a essere utilizzata anche per raccontare la cronaca, grazie a Telefriuli: un passaggio molto importante. Stiamo lavorando per arrivare allo stesso obiettivo in Rai».

 

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