Fvg. Intervista a Marco Dreosto: «Migranti, ci sono tanti ingressi, ora serve l'esercito»

Martedì 15 Agosto 2023 di Loris Del Frate
Marco Dreosto con Fedriga e Salvini

Qualche giorno di riposo poi subito al lavoro. Marco Dreosto, deputato della Lega e coordinatore regionale, ha diverse vicende da monitorare e risolvere, sia politiche che amministrative e si concentreranno a settembre. Per questo le ferie sono brevi.
Partiamo dalla cronaca recente: un bel ginepraio la questione dei migranti e dell'hotspot.

Come finirà secondo lei?
«Ci sono alcuni punti fissi.

In primo luogo diciamo "no" all'accoglienza diffusa, una brutta esperienza già vissuta che contrastiamo fortemente. Esiste poi un problema legato in particolare agli arrivi della rotta balcanica, troppo numerosi e difficili da controllare. Probabilmente è necessario un ulteriore sforzo per il monitoraggio dei confini anche attraverso l'uso dei militari. Per questo chiederò al ministro Crosetto un impegno preciso».


Resta l'hotspot. Cosa ne pensa?
«Si è aperto un dibattito in maggioranza e anche all'interno dei singoli partiti. Lo affronteremo al più presto e poi insieme decideremo la strada migliore».
Su questo tema, ma anche su altri non sentite la pressione di Fratelli d'Italia?
«Noi siamo la Lega, guardiano a casa nostra e lavoriamo per rappresentare gli interessi dei cittadini del Friuli Venezia Giulia. Qualsiasi dialettica in politica è positiva, ma con gli alleati abbiamo un ottimo rapporto. Io mi sento telefonicamente tutti i giorni con Walter Rizzetto e aggiungo che non ci sono mai stati particolari contrasti. Come ho detto, se tutti la pensassimo alla stessa maniera saremmo nello stesso partito».


In questo periodo c'è stato un innalzamento dei toni sul fronte delle differenze con la cultura islamica...
«I casi di Monfalcone prima e di Trieste dopo, dimostrano come vi sia una sensibilità particolare da parte della cittadinanza sulla questione del burkini. Respingiamo al mittente tutte le critiche di islamofobia che i nostri cittadini hanno ricevuto dalla Sinistra buonista, tanto brava a fare la femminista da salotto, dimenticandosi di difendere i diritti delle donne musulmane per non criticare l'Islam. La Lega sta con i cittadini. Chi arriva da noi deve rispettare le nostre usanze e tradizioni. Si tratta di una questione di decoro urbano e igienica: nessuna donna deve essere costretta a coprirsi totalmente a temperature proibitive anche quando fa il bagno in mare o in piscina».


Dal suo osservatorio come vanno le cose in Regione?
«L'amministrazione regionale guidata dal presidente Massimiliano Fedriga resta un esempio di buon governo a cui tutti si ispirano, serietà, concretezza e risposte ai cittadini. C'è un clima di collaborazione ed entusiasmo, ci sono tutti i presupposti per continuare a fare bene».


Senta, in regione c'è la questione della maxi acciaieria nella laguna con la paura per ambiente e turismo. Cosa ne pensa la Lega?
«Qualsiasi investimento sul nostro territorio, anche se di grossa entità, deve rispettare tutte le norme di compatibilità ambientale. È necessario inoltre pensare in prospettiva e pensare alla tutela della laguna, dell'ambiente, ma anche del turismo in Friuli».


Parliamo di Amministrative. Il prossimo anno si rinnovano 111 Comuni. La maggioranza piccoli, ma resta un test importante. Regge l'alleanza con Forza Italia e Fratelli d'Italia?
«Le ultime tornate elettorali hanno dimostrato che anche in questa regione il centrodestra unito vince. Bisognerà certamente contenere qualche personalismo che rischia di vanificare i risultati e lavorare anche qui come una vera squadra».


È una impressione oppure la Lega in questo momento sui territori appare un po' statica?
«Direi esattamente il contrario. Il risultato ottenuto alle elezioni regionali, con la Lega ancora primo partito di questa regione, è frutto proprio di un grande lavoro di squadra e di territorio! Lavoro fatto con oltre 900 militanti e 360 amministratori che sono il patrimonio del movimento».


Senta, non crede che forse il territorio della provincia di Pordenone a volte pare essere un pò trascurato a livello regionale?
«Io penso che la cancellazione delle province abbia fortemente penalizzato il nostro territorio, l'ente di decentramento garantiva servizi, risorse e rappresentanza. Sicuramente esiste in certi ambiti un gap da colmare. Lo si deve fare attraverso un maggiore impegno ed una maggiore coesione tra tutti gli attori istituzionali».


Sono trascorsi sette mesi dalla vittoria alle elezioni Politiche. Che aria tira secondo lei?
«La Lega sta portando avanti l'impegno di Governo con grande serietà e concretezza. Direi che siamo il partito dei fatti e Salvini il "Ministro del fare". Siamo forza trainante e - che se ne dica - con una solida maggioranza».

Ultimo aggiornamento: 16 Agosto, 10:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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