Treviso-‘Ndar: 6mila chilometri di viaggio per portare un carro funebre in Senegal

Mercoledì 27 Marzo 2024 di Mattia Zanardo
Treviso-‘Ndar: 6mila chilometri di viaggio per portare un carro funebre in Senegal

TREVISO - Da Treviso fino a Ndar Guedj - Saint Louis, in Senegal, via terra: oltre 5.500 chilometri, attraversando Italia, Spagna, Marocco e Mauritania, compreso un tratto di deserto del Sahara. Da compiere al volante di un'auto funebre. È l'impresa, finora mai tentata, che si propongono Francesca Brotto e Moustapha Fall. Nessuna velleità sportiva o da guinness dei primati, ma un fine di solidarietà: donare il veicolo alla comunità di Ndar Guedj.

Nonostante sia una delle più grandi del Senegal, con quasi 300mila abitanti, questa città nel nord del paese, sull'oceano Atlantico, è sprovvista di questo servizio.

I MOTIVI

«Si usano dei vecchi pick-up, ma non sempre sono disponibili, senza contare che molti non possono permettersi di noleggiarli. Così spesso le bare devono essere portate a spalla per parecchi chilometri. Quando mio padre è morto abbiamo dovuto trasportare la salma per 5 chilometri, prima di poterla caricare su un mezzo», racconta Moustapha Fall, nato proprio a Ndar Saint Louis, ma residente a Treviso con la famiglia dal 2001, impiegato in una nota multinazionale nel Veneziano. Con l'associazione ConsiderAfrica ha già donato all'ospedale della sua città un'ambulanza, apparecchiature medicali, cento letti. Proprio l'aver condiviso il ricordo del decesso del padre con Francesca Brotto ha fatto nascere l'idea di un'iniziativa per risolvere il problema. Brotto, tra l'altro, è autrice di un libro "E vissero quasi tutti" dedicato alle (rare) donne che conducono un'impresa funebre.

LA RACCOLTA FONDI

Ieri i due, da piazza Borsa, hanno lanciato ufficialmente il progetto e la raccolta fondi per sostenerlo. Tutti i dettagli sul sito ww.trevisondar.it. Il costo di un carro funebre usato si aggira almeno sui 20mila euro a cui vanno aggiunte poi le spese per il carburante e il viaggio: l'obiettivo sarebbe partire il prossimo novembre. «Ma se non faremo in tempo, semplicemente posticiperemo all'anno successivo», assicurano i promotori, che la settimana prossima saranno anche al Tanexpo di Bologna, la maggiore fiera italiana del settore funerario, proprio per cercare sponsor. In parallelo, si cercano anche finanziatori per un docu-film sul viaggio che verrebbe girato da Andrea Prandstraller, pluripremiato regista, documentarista e sceneggiatore padovano. Oltre al coinvolgimento di alcune associazioni e delle Onoranze funebri Ivan Trevisin, il progetto ha anche il patrocinio del Comune di Treviso: «Può essere il primo di una serie per creare un ponte culturale tra le due comunità - spiega il sindaco Mario Conte, insieme all'assessore Gloria Tessarolo - Con poco si può aiutare molto. E si può anche ricevere molto».

Ultimo aggiornamento: 09:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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