Mogliano. Accoltellò Marta: nuova perizia psichiatrica sul minorenne. Colpo di scena nel processo "bis" in Appello

Venerdì 10 Maggio 2024 di Maria Elena Pattaro
Marta Novello, la studentessa accoltellata a Mogliano nel 2021

MOGLIANO (TREVISO) – Tutti si aspettavano la sentenza “bis” della Corte d’Appello. Invece ieri c’è stato un nuovo colpo di scena nel processo all’accoltellatore di Marta Novello, il ragazzo che a marzo del 2021, a 15 anni, aggredì la giovane runner moglianese colpendola con 23 fendenti in una strada di campagna. I giudici, dopo un’ora e mezza di camera di consiglio, hanno disposto, attraverso un’ordinanza, una nuova perizia psichiatrica sull’imputato, oggi maggiorenne. Evidentemente non è stato ancora sciolto il nodo attorno a cui ruota questo nuovo “round” giudiziario. E cioè la capacità di intendere e di volere del ragazzo, alla sbarra per tentato omicidio. Il procuratore generale, al termine della sua requisitoria, ha chiesto la conferma della condanna a 5 anni di carcere.

La difesa, affidata all’avvocato Matteo Scussat, ha chiesto invece l’assoluzione dell’imputato per difetto di imputabilità. A eseguire la nuova perizia sarà il dottor Alessandro Pesavento, a cui verrà conferito l’incarico nel corso della prossima udienza, fissata per il 29 maggio.

L’ITER GIUDIZIARIO

La Cassazione aveva annullato la condanna in secondo grado a 5 anni perché non erano stati approfonditi a sufficienza i temi dell’immaturità e della capacità d’intendere e volere del minorenne al momento dell’aggressione. Da qui il rinvio in Appello: nelle udienze precedenti erano stati sentiti il perito del tribunale, il professor Giovanni Battista Camerini e il consulente della difesa, il dottor Leonio Rizzo. Ciascuno aveva ribadito l’esito della propria perizia psichiatrica, i cui esiti sono molto diversi. Secondo Camerini infatti il ragazzo era solo parzialmente incapace di intendere e volere al momento del fatto per via della sua immaturità e di un quoziente intellettivo inferiore alla media. Ma non al punto da riconoscere il vizio totale di mente. Il consulente della difesa sostiene invece che il ragazzino fosse totalmente incapace di intendere e volere mentre colpiva Marta con una pioggia di fendenti. Il minorenne si sarebbe completamente dissociato da sé stesso.

L’ESAME

Un aspetto dibattuto, su cui la Corte lagunare intende acquisire ulteriori prove prima di pronunciare la sentenza. Resta da capire che tipo di perizia sarà, tenuto conto che l’imputato, ora 18enne, è all’estero con la madre e che sono trascorsi ormai tre anni dal tentato omicidio. A luglio dell’anno scorso il ragazzo è stato scarcerato per un errore di trascrizione negli atti giudiziari e da allora è a piede libero. Lo psichiatra incaricato dalla Corte eseguirà una perizia documentale sulla base di quanto già agli atti o esaminerà in presenza il ragazzo? È quello su cui le parti si stanno interrogando. «Per la difesa, il minore andava assolto per difetto di imputabilità - afferma l’avvocato Matteo Scussat -. Il fatto che per la seconda volta si decide per una rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale significa che l’assunto accusatorio è debole e difetta ancora di una prova».

La famiglia Novello attende, confidando nella giustizia come ha fatto finora. «Prendiamo atto della decisione della Corte - commenta il loro legale, l’avvocato Alberto Barbaro - e attendiamo fiduciosi la sentenza». Nel frattempo il ragazzo è finito sotto inchiesta, insieme ad altri nove ragazzi, anche per la violenta rivolta che il 12 aprile 2022 devastò l’istituto penale per minorenni di Treviso.

Ultimo aggiornamento: 18:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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