Malore in Afghanistan, Dario Mantoet di Bigolino muore durante la vacanza insieme a tre amiche

Giovedì 9 Novembre 2023 di Giulio Mondin
Malore in Afghanistan, Dario Mantoet di Bigolino muore durante la vacanza insieme a tre amiche

VALDOBBIADENE (TREVISO) - Ha perso la vita lontano dall’Italia, in uno dei tanti viaggi affrontati ovunque da solo o in compagnia. Un vero cittadino del mondo Dario Mantoet, 69enne di Bigolino morto in Afghanistan. Un malore improvviso lo ha colto durante un tour nel paese asiatico una settimana fa organizzato autonomamente assieme a tre amiche. Non una novità per lui, abituato a muoversi senza difficoltà in ogni situazione o ambiente. Dall’Africa all’Asia, nel deserto o sull’Himalaya non c’era territorio dove Dario, spirito intraprendente e libero, curioso ed appassionato, non avesse messo piede.

Stringendo ovunque amicizie ed allacciando contatti rinsaldati nel corso degli anni. 


IL RACCONTO 
«Da tempo mio zio voleva fare un viaggio “estremo” in un paese complicato come l’Afghanistan – racconta la nipote Elisa – da Kabul si erano spostati a sud, poi con l’aereo verso il nord, a Mazar-i-Sharif ed oltre. Il suo obiettivo era il Corridoio del Wakhan, una zona sperduta tra Pakistan, Tagikistan e Cina che voleva visitare ad ogni costo. Negli ultimi giorni non si sentiva bene ma è voluto andare avanti lo stesso fino ad arrivare sul posto. Purtroppo durante il viaggio di ritorno in pulmino un malore improvviso l’ha stroncato. Per me un segno del destino, lui avrebbe preferito così piuttosto che finire la sua vita sul lettino di un ospedale». Nel dramma per la scomparsa dell’uomo, il gruppetto è riuscito ad arrivare fino a Kabul, dove la salma è ancora trattenuta. Appresa la triste notizia, i familiari hanno dovuto organizzare tutta la parte burocratica del difficile rientro del congiunto in Italia. 


GLI AIUTI 
«Ci hanno aiutati in tanti, lì non c’è più la nostra ambasciata. Devo ringraziare la sua assicurazione personale, alcuni contatti ed associazioni umanitarie che lavorano sul posto. Anche la Farnesina ed il Consolato ci hanno dato una mano, oltre al Comune di Valdobbiadene. Adesso siamo in attesa che un volo riporti lo zio qui da noi per l’ultimo saluto». Appassionato di riprese video e di fotografia, in pensione da qualche anno dopo aver lavorato nel settore tessile e poi nell’occhialeria, Dario era una persona aperta ed attenta, sempre con il sorriso sulle labbra ed avido di nuove esperienze. Come quella intrapresa più di vent’anni fa, quando con un gruppo di amici che avevano come base una gelateria a Caerano progettò e diresse un film amatoriale. Una trama divertente sul mondo del Prosecco e sulla lotta tra due famiglie per spartirsi il predominio sul mercato, scritta assieme ai sodali Michele e Franco, con ruoli ben ritagliati per tutta la compagnia. «Lo zio era una persona speciale, lo vedevo sempre e per me è stato un maestro di vita – conclude Elisa – con i suoi racconti di viaggio mi ha fatto imparare la geografia senza aprire un libro. Apprezzava le cose semplici ed era aperto al mondo. Un vero esempio». 

Ultimo aggiornamento: 07:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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