TREVISO - Fanno irruzione nell’appartamento dell’anziana, ricoverata in casa di riposo e rubano i cimeli di famiglia.
LA REFURTIVA
«Sono entrati dal poggiolo, hanno forzato la finestra - racconta il consigliere, indignato, che abita nella stessa palazzina della madre -. Hanno rovistato in tutte le stanze: cercavano oro e contanti ma qui non c’è più niente di valore. Così hanno rubato alcune medaglie, che per noi hanno un valore affettivo enorme». Una in particolare: «La medaglia d’argento al valore civile che era stata conferita a mio padre Aldo, poliziotto, per aver salvato una donna dal suicidio» spiega il consigliere. L’episodio risale agli anni Settanta: all’epoca il padre, compianto agente della polizia ferroviaria, era in servizio a Treviso. Si era accorto di una donna che correva sui binari andando incontro al treno. L’intento era fin troppo chiaro: lui, senza batter ciglio, l’aveva rincorsa e tirata via dalle rotaie, strappandola a morte certa. Quel salvataggio eroico gli era valso, appunto, l’onorificenza del Quirinale. Tra la refurtiva sono finite anche altre medaglie, ricordi del passato da volontario della Croce Rossa del figlio medico, ex primario della chirurgia maxillo-facciale di Castelfranco.
LA PROPOSTA
A scoprire il raid sono stati gli ospiti, al loro rientro a casa. Il consigliere ha allertato subito la polizia. «È un furto davvero meschino, ai danni di un’anziana in casa di riposo - tuona Franco -. Bisogna ripristinare la figura del vigile di quartiere come deterrente ai furti e utile anche per intercettare casi di disagio sociale». Franco avanzerà la proposta durante il consiglio comunale di oggi pomeriggio.