CONEGLIANO - È stata costretta ad esporre sulle vetrine del proprio centro massaggi un cartello rosso con scritto bene in grande e in modo inequivocabile: “noi facciamo solo massaggi, no sesso, nessun extra”.
LA DECISIONE
«Entravano convinti che noi facessimo altro – spiega la titolare – e faticavamo non poco a convincerli del contrario. Alla fine se ne andavano delusi, ma ci facevano perdere un sacco di tempo. Così abbiamo pensato di esporre i cartelli. Ha funzionato e sta funzionando molto bene. Non si è più presentato alcun uomo alla ricerca di sesso. I nostri amici e i nostri clienti ci hanno detto che abbiamo fatto benissimo a tutelarci in questo modo e a mettere per bene le cose in chiaro, la nostra è un’attività estremamente seria e professionale, svolta da persone competenti. Il 60% dei nostri clienti sono donne. Vengono da noi perchè hanno problemi alla schiena, oppure per massaggi rilassanti o ai piedi». I cartelli esposti sono chiarissimi: «Solo massaggi, nessun extra, per favore smetti di chiedere – sta scritto nell’avviso affisso sulla vetrina - Questo non è un servizio sessuale. Le chiamate e i messaggi irrispettosi inviateci comporteranno il blocco del vostro numero». Insomma uomo avvisato mezzo salvato. Nell’era della comunicazione, questa così diretta ed esplicita esposta dal centro Chanatda Thai si è rivelata efficace, meglio essere chiari subito senza tanti giri di parole.
LA MISSIONE
Come si legge nel sito web del Chanatda Thai, l’attività è stata avviata dalla signora Chanatda, che ha coinvolto anche la sua famiglia. La missione è quella di offrire ai clienti il massimo del relax e del benessere attraverso tecniche di massaggio tradizionali thailandesi, eseguite da professionisti altamente qualificati. «Il nostro obiettivo è quello di far sentire i nostri clienti come se fossero in Thailandia, anche se si trovano a Conegliano». Purtroppo spesso le prestazioni di sesso a pagamento utilizzano come “paravento” proprio i centri massaggio, danneggiando anche di conseguenza quelle attività che svolgono il loro lavoro in modo onesto e trasparente. A fine novembre 2023, ad esempio, i finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Venezia avevano eseguito, su delega della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Venezia, una misura cautelare personale degli arresti domiciliari e un decreto di sequestro preventivo, emessi dal Gip del capoluogo veneziano, nei confronti di due soggetti (un italiano e una cinese) nonché di due centri massaggi, a Musile di Piave (VE) e Oderzo, in quanto ritenuti adibiti a case di prostituzione. Nei medesimi erano state trovate giovani donne asiatiche in abiti succinti, molte delle quali clandestine.