Va a trovare l’amico e vede salire fumo nero da uno scantinato: placa le fiamme per un'ora in attesa dei pompieri

Sindacalista della Filca Cisl è intervenuto nella palazzina di via Rossini a Conegliano: «Fumo e fiamme ormai alte. Ho temuto il peggio»

Martedì 31 Ottobre 2023 di Valeria Lipparini
Va a trovare l’amico e vede salire fumo nero da uno scantinato: placa le fiamme per un'ora in attesa dei pompieri

CONEGLIANO (TREVISO) - Era andato a trovare un amico, ma in quella palazzina di 4 appartamenti, in via Rossini, a Conegliano, ha visto salire del fumo nero da uno scantinato. Munito di estintore dell’auto si è improvvisato pompiere per tentare di spegnere le fiamme. Mentre l’amico, pompa in mano, ha indirizzato il getto d’acqua sulle fiamme. In due hanno lavorato incessantemente per un’ora, aspettando l’arrivo dei Vigili del fuoco che erano stati prontamente allertati da una vicina di casa.

E hanno salvato la palazzina.

IL RACCONTO

Geani Rau e Mihai Sirbu hanno reagito d’istinto. «La signora che abita all’ultimo piano mi ha visto arrivare e ha indicato il fumo. Mi sono precipitato a vedere. Ho aperto la porta della cantina e sono stato investito dalla puzza di bruciato. Dentro quella grande stanza c’era di tutto. Sembrava una discarica. E il fuoco non faticava ad avanzare. In più, ho visto le bombole e lì mi si è gelato il sangue» Rau, sindacalista della Filca Cisl, non ha avuto il tempo di razionalizzare. È corso alla macchina, ha tirato fuori l’estintore, e ha iniziato ad azionarlo contro il rogo. «Prima di tutto ho preso le bombole e le ho portate fuori. Volevo evitare che scoppiassero, nel caso fossero state piene. Mi sono assunto un bel rischio, ma era l’unica cosa da fare» Rau ieri pomeriggio, dopo aver tenuto sotto controllo il rogo, si è recato in ospedale. «Ho inalato un sacco di fumo e sento la gola in fiamme. Sto entrando in pronto soccorso».

L’incendio si è sviluppato ieri, verso le 13,30. Sirbu aggiunge la sua testimonianza: «Mentre tentavamo di tenere le fiamme sotto controllo non abbiamo pensato alle conseguenza. Ma adesso, che è tutto finito, ho le gambe che tremano. E Rau mi ha detto la stessa cosa. Adesso pensiamo a cosa sarebbe potuto succedere se le bombole fossero scoppiate oppure, anche soltanto, se il fuoco non fosse stato spento in fretta, prima che divampasse distruggendo la palazzina». Poi, continua: «Abito qui da nove anni, ma da due anni a questa parte ho cominciato a segnalare il problema di immondizie che si accumulano, anche nel retro dello stabile. Non potevo immaginare, però, che lo scantinato fosse pieno di sacchi stipati con materiali di ogni genere, dai vestiti alle scarpe, ma anche lattine vuote, cartacce, guaine, rifiuti. Un ammasso di sporcizia che sembra arrivare davvero da una discarica. Se non fossimo intervenuti tempestivamente, cercando di tenere sotto controllo l’incendio, la palazzina sarebbe bruciata completamente».

I RINGRAZIAMENTI

Quando i pompieri sono arrivati sul posto hanno operato con la strumentazione a loro disposizione - non certo un estintore d’auto e una canna per innaffiare il giardino - e hanno domato l’incendio in breve tempo. «I pompieri ci hanno ringraziato - ammette Rau - hanno detto che il nostro pronto intervento è stato provvidenziale. Oltre al fumo c’era un gran caldo e il fuoco. Mi è anche venuto il sospetto che il fuoco sia stato appiccato. Una signora ci ha detto che ha visto un uomo allontanarsi. Ma questo saranno i carabinieri ad appurarlo. Insieme ai pompieri, infatti, è intervenuta una pattuglia di militari dell’Arma. Verificheranno se nello scantinato c’è traccia di accelerante che possa far pensare a qualcuno che abbia voluto dare fuoco volontariamente a quell’ammasso di rifiuti». E conclude: «È stato un incubo. Sono contento soltanto perchè abbiamo salvato case e residenti».

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