Il Barco della Regina Cornaro è in stato di completo abbandono e degrado. Ma la medesima sorte interessa il complesso di villa Pasqualigo che sorge a Caselle, mentre la Torre Mozza del 1200, a pochi metri di distanza, è stata messa all’asta. Gli abitanti di Altivole, preoccupati e sconcertati per le condizioni in cui si trova il patrimonio artistico del loro territorio, hanno deciso di intraprendere iniziative per portare all’attenzione la sua precaria condizione e sensibilizzare sulla gravità della situazione.
L’INCONTRO
È stato così organizzato per stasera alle 20.45 nell’Auditorium comunale Ferraro di via Roma l’incontro dal titolo: “Il Barco Cornaro di Altivole, la Torre Mozza e villa Pasqualigo di Caselle: un patrimonio di storia da preservare e valorizzare” che vedrà come relatore lo storico Ciacinto Cecchetto.
MONUMENTI STORICI
Monumenti sottoposti a vincoli di tutela perché riconosciuti dalla Soprintendenza come beni di straordinario interesse culturale. Purtroppo il Barco della Regina di Cipro, Caterina Cornaro, da lei fatto costruire e decorare a cavallo tra il Quattro e Cinquecento per i suoi soggiorni estivi e straordinario centro umanistico frequentato dai massimi rappresentanti veneti della cultura rinascimentale come Pietro Bembo che qui compose i suoi Asolani, è ora inaccessibile e in completo abbandono nel mezzo della campagna di Altivole. Dopo un importante intervento di restauro, è stato ceduto nel 2006 dalla Provincia di Treviso a Numeria, la società di gestione risparmio, per passare recentemente nelle mani di Namira SGR (Società di gestione del risparmio specializzata in Fondi di investimento alternativi), che lo ha fatto cadere nell’oblio. Condizione inaccettabile contro cui da tempo si sono alzate molte voci: artisti come Olimpia Biasi, architetti, intellettuali e il sindaco di Altivole, Chiara Busnardo, che ha coinvolto tutta la comunità e promosso una campagna di sensibilizzazione per riportare l’attenzione sul bene di straordinario valore storico. L’attenzione va posta anche al torrione in mattoni che si innalza poco lontano dalla chiesa di Caselle, sul lato sinistro di via San Michele, la Torre Mozza, un importante e prezioso esempio di dimora fortificata del XIII secolo, così come su villa Pasqualigo che si apre sulla medesima via, interessante esempio di seicentesca residenza dominicale tipica dei piccoli centri veneti a vocazione agricola.