A Costa grande festa per Francesco, il primo trapiantato al mondo con cuore "morto". «Ora ho due famiglie»

Venerdì 23 Febbraio 2024 di Marco Scarazzatti
La toccante serata a Costa di Rovigo, con Francesco e i medici che lo hanno operato
COSTA DI ROVIGO - Serata ricca di emozioni e lacrime al teatro “Mario Vittorio Rossi”. Tutte le attenzioni erano rivolte a “Francesco” (così si fa chiamare), primo trapiantato al mondo con un cuore fermo da venti minuti. Il 46enne ha rubato la scena anche alla conduttrice, Sara Biolcati, tenendo il microfono per un paio di ore. La sua vicenda nasce da una cardiopatia congenita, scoperta dal pediatra, Reca. A 4 anni e mezzo, il 20 aprile 1982, è stato operato dall’equipe del professor Gallucci.
«Mi è stato chiuso un canale anti ventricolare sinistro, un soffio nel gergo comune. La mia vita è continuata con tutte le limitazioni del caso: non potendo fare sforzi di nessun tipo. Però ho sempre seguito i miei sport preferiti dal Calcio Costa, a fare lo stewart per dieci anni a San Siro, in occasione delle partite del Milan, quindi l’aiutante alla Rugby Rovigo, nella preparazione delle partite. Il 10 febbraio 2017, il dottor Aggio, con un’ecografia mi ha riscontrato un problema: si era riaperto il soffio e in più c’era un’insufficienza mitralica molto importante. Sono quindi stato dal dottor Zanella. Nel marzo 2017 il primo incontro con il professor Gerosa, il quale sarei stato seguito solo dalla sua equipe. Resto in contatto con Assunta Fabozzo, cardiochirurga del suo team. Iniziano i controlli approfonditi anche con la cardiologa Daniela Mancuso, la quale nel marzo del 2018, decise di ricoverarmi. Il 25 luglio 2018 vengo sottoposto, dopo 36 anni, al secondo intervento, con la chiusura del soffio, con ricostruzione plastica della valvola mitrale e tricuspide. È il dottor Maurizio Rubino che mi opera. Resto per oltre 13 ore sotto i ferri».

MEDICI PROTAGONISTI

Sul palco vengono invitati tutti i medici padovani. «Nel 2020 ho fatto una prova da sforzo e il medico dello sport mi ha detto che c’era un’insufficienza importante. Sono ritornato dal professor Gerosa, il quale mi ha messo in lista, per essere trapiantato. Era il 12 ottobre 2020. Tra marzo e aprile del 2023 ho avuto un altro colloquio con Gerosa e il primo rapporto diretto con Nicola Pradegan, che tutt’ora mi segue. Lunedì 8 maggio ho dato il mio consenso per il trapianto a cuore morto, nuovo protocollo nazionale uscito qualche giorno prima. Sono stato il primo al mondo, trapiantato con un cuore di una persona morta, ossia cuore e cervello spenti. Morte completa. Vengo ricoverato il 10 maggio. L’11 maggio sono entrato con le mie gambe in sala operatoria alle 9.15, al Centro Gallucci di Padova. L’intervento è iniziato alle 15.30, per attendere l’arrivo del cuore da Treviso. L’intervento è durato fino alle 21.45».
Alla serata hanno preso parte diverse autorità e la famiglia di Francesco al completo. «L’11 maggio sarà il primo compleanno della mia nuova vita. Ora ho due famiglie, la mia e quella dei medici, più un amico invisibile che è il donatore del cuore. Dopo avere incontrato di recente il presidente del Veneto, Luca Zaia, sono in attesa di vedere di persona Papa Francesco, con l’aiuto di don Silvio Baccaro».
 
Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 08:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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