Pista ciclabile come un percorso di guerra, tracciato a rischio ordigni

Lunedì 14 Agosto 2023 di Guido Fraccon
Adria

ADRIA - «Nel corso dei lavori, una volta terminate le operazioni di disboscamento e pulizia delle aree interessate -si legge nella relazione - si è reso necessario modificare le modalità di ricerca e verifica dell'eventuale presenza di ordigni bellici, procedendo con un'indagine strumentale magnetometrica, con impiego di idonea strumentazione elettronica approvata dal ministero della Difesa». Quindi, si andrà a caccia di ordigni bellici con il metaldetector grazie alla perizia di variante per la pista ciclabile Adria - Valliera, in corso d'opera lungo la regionale 443 Adria - Rovigo.

La direzione dei lavori, la società di progettazione E- Farm Enginnering & Consulting di Vigonza (Pd), ha chiesto a palazzo Tassoni di procedere ad una perizia di variante. La diversa metodologia di ricerca, che potrebbe allungare i tempi di consegna dell'opera, ha comportato la necessità di concordare un nuovo prezzo. Nessun aumento comunque rispetto alle previsioni contrattuali.

LA RICERCA
L'indagine magnetometrica consiste nella ricerca, localizzazione e segnalazione in campo, con picchetti e segnali colorati, di tutte le masse ferrose e di tutte le anomalie assimilabili a residuati bellici inesplosi. Le modalità operative prevedono che le aree da indagare debbano essere suddivise in campi e successivamente in strisce. Tali aree devono essere esplorate con appositi apparati rilevatori di profondità: i metaldetector.
I lavori erano stati affidati dalla precedente amministrazione Barbierato alla ditta Cogipa di Loreo, con un ribasso percentuale del 0,22% sull'importo posto a base di gara e una offerta di 700.889,81 euro. L'opera, nel suo complesso prevede un impegno di spesa di 950mila euro, in pratica circa 300mila euro a chilometro, anche se molti temono rincari. Il progetto sarà finanziato per 300mila euro grazie a un contributo regionale. Altri 300mila euro provengono da fondi di bilancio comunale: 120mila sono derivati da proventi di sanzioni per mancato rispetto del Codice della strada, 150mila sono stati presi dall'avanzo libero 2021 e 30mila euro è denaro che proviene dal Distretto del commercio. Gli ultimi 350 mila euro sono proventi di sanzioni per violazioni al Codice della strada, cifre inserite nel bilancio di previsione triennale 2022-2024.

MESSA IN SICUREZZA
Secondo la visione dell'ex amministrazione Barbierato, la ciclopedonale era stata studiata per rispondere alle richieste di messa in sicurezza della mobilità lenta tra la frazione e il centro cittadino. L'operazione si sarebbe resa necessaria dal momento che la 443 è un'arteria a elevato traffico veicolare su cui si immettono alcune vie comunali e si affacciano proprietà private, con relativi passi carrai. La strada, di limitata larghezza, risulta inoltre priva di marciapiedi o piste ciclopedonali in entrambe le direzioni di marcia. L'infrastruttura è stata cantierata in prossimità dell'incrocio stradale esistente tra la Sr 443 e via Peschiera per estendersi per circa 500 metri sul lato nord della regionale, in direzione Rovigo, fino a raggiungere la località San Pietro Basso. Da qui, grazie a un impianto semaforico, attraverserà la regionale per proseguire sul lato sud, tra la strada e la ferrovia fino ad arrivare, costeggiando per un breve tratto un canale di bonifica, in via Pellestrina, nella frazione di Valliera, con una lunghezza complessiva di circa 2.500 metri. Il percorso avrà una larghezza pari a 300 centimetri. La pista avrà una superfice complessiva di 7.500 metri quadrati.
 

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