PORDENONE - Dal Friuli ai confini con l'Est Europa. I carri armati della 132^ Brigata Ariete si stanno addestrando in Bulgaria, a un centinaio di chilometri dal Mar Nero, dove si muove la flotta russa. In questi giorni si stanno esercitano in un vasto poligono, con gli elicotteri Apache dell'esercito americani che sorvolano la zona. È una missione addestrativa, voluta dalla Nato sul fianco europeo esposto ad Est, ma di fatto ci sono 750 soldati che presidiano il confine guidati dal colonnello Mariano Rocco Scandurra, comandante del 132° reggimento Carri e della stessa Forward Land Force battle group, così si chiama l'unità multinazionale a guida italiana schierata in Bulgaria.
Missione dei soldati italiani in Bulgaria
Gli uomini provengono anche da altre Brigate, come la 9^ Fanteria Pinerolo, a cui sono aggregati i blindo centauro del 5° Centauro di Aosta. Ieri una troupe di Mediaset ha proposto un reportage intervistando il tenente colonnello Giovanni Marasciulo, comandante dei carristi di Cordenons a capo della task group. Come responsabile dell'addestramento, si occupa delle attività quotidiane che permettono l'integrazione con i vari assetti stranieri, perché oltre agli italiani, a Nove Selo ci sono contingenti provenienti da Albania, Bulgaria, Croazia, Grecia, Macedonia del Nord, Turchia, Montenegro e Stati Uniti. «Sono attività - ha spiegato - che consentono di incrementare l'integrazione con gli eserciti Nato». Dietro di lui sfilano cingolati, cannoni, un campionario di tutti mezzi da combattimento dell'Esercito italiano, dal carro armato Ariete al Dardo e al Vbm Freccia, veicoli da combattimnento della fanteria. Non mancano i blindo centauro, assetti del genio e delle trasmissioni.
Il capitano Anastasia Abis
A comandare la compagnia corazzata è il capitano Anastasia Abis, che al suo comando ha 80 soldati e soldatesse del 132° Ariete e dell'11° Reggimento Bersaglieri. Ieri si sono concentrati su attività tattico difensive, in particolare nelle fasi d'attacco. I carristi italiani operano a bordo di quella che è la principale piattaforma da combattimento, il carro armato C1 "Ariete", che per la prima volta dopo la missione Antica Babilonia in Iraq è stato schierato in una missione estera. «La missione Nato condotta dal contingente nazionale - si leggeva nella nota in cui l'Esercito poco più di un mese fa annunciata la missione addestrativa - è una misura di natura difensiva, proporzionata e pienamente in linea con l'impegno internazionale dell'Alleanza Atlantica».