AZZANO - Mancano i medici di base e i cittadini che vivono nel distretto sanitario di Azzano che comprende anche i comuni di Fiume, Chions, Pravisdominim Prata e Pasiano, sono costretti a prendere il medico di famiglia fuori dal loro territorio. A metterlo nero su bianco il sindacato dei pensionati Spi-Cgil. «Vogliamo render noto la situazione allarmante in cui il Distretto Sanitario di Azzano si viene a trovare in merito alla qualità del servizio sanitario e particolarmente per la carenza di medici di medicina generale che sono andati in pensione e che di conseguenza non vengono poi sostituiti».
I PROBLEMI
«Ogni giorno nelle nostre sedi - va avanti la Spi Cgi - incontriamo diversi cittadini che ci chiedono di essere aiutati.
LE ATTESE
Un altro problema riguarda le attese. «Una situazione surreale quella che si è venuta a creare: in molti casi registriamo che le persone devono attendere per ore all'esterno degli ambulatori, senza alcun riparo, in attesa di fare una visita medica o solo per richiedere una ricetta medica, questo perché gli ambulatori non hanno la capienza per ospitarli, che ci sia il sole o piova non cambia nulla. Noi riteniamo che queste situazioni sono frutto di una manifesta carenza di rispetto delle persone e azienda sanitaria e Comuni dovrebbero provvedere».
LA SITUAZIONE
«Certamente questa situazione è divenuta ormai insostenibile e preoccupante, dopo aver esteso i massimali dei medici in servizio da 1500 a 1800 pazienti, con notevoli ripercussioni sulla qualità del servizio reso in quanto i medici stessi sono talmente oberati e stanchi che la mancanza fisica di tempo a disposizione non può permettere al medico di seguire tutti i pazienti con massima scrupolosità. Inoltre - vanno avanti dallo Spi - la grave carenza di medici di continuità assistenziale, le guardie mediche è un ulteriore questione irrisolta che riguarda i comuni del distretto sanitario di Azzano con la scopertura dei turni di presenza. Pertanto, al di fuori degli orari ambulatoriali dei propri medici di fiducia i cittadini sono costretti a rivolgersi al pronto soccorso, con gravissime ripercussioni sui tempi di attesa e sul sovraccarico ospedaliero. Ulteriormente a questo si aggiunge l'annosa questione relativa al progetto di ampliamento del distretto fermo al 28 dicembre 2017, data di approvazione fattibilità tecnico economica. Da allora sono passati quasi 5 anni e nulla è stato ancora realizzato».