Padova. Scontri allo stadio, Bianchi: «Atto violento e premeditato». Il sindaco di Catania chiama Giordani

Trantino ha espresso il proprio rincrescimento e solidarietà per quanto accaduto

Giovedì 21 Marzo 2024 di Andrea Miola
Giordani e Bianchi

PADOVA - Ieri è arrivata unanime la condanna da parte dei due primi cittadini di Padova e Catania e dei vertici del Calcio Padova per i fatti dell'Euganeo. Il sindaco di Catania Enrico Trantino ieri mattina ha chiamato il collega Sergio Giordani per esprimere - come riportato in una nota congiunta - «il più sentito rincrescimento» e per manifestare «la solidarietà della città etnea per le gravi intemperanze che si sono registrate, rappresentando il disappunto suo e della larghissima maggioranza dei catanesi verso gli inescusabili atti di teppismo e violenza che purtroppo hanno colpito anche le forze dell'ordine.

Questi atti vanno considerati fatti isolati a opera di mascalzoni, estranei al buon senso e ai valori della convivenza civile».

Giordani: «Mi ero impressionato»

«Il comportamento di un piccolo gruppo di teppisti - le parole di Giordani - non deve essere confuso con i tanti veri tifosi del Catania. Fatti simili sono inaccettabili, la violenza va sempre condannata con massima severità e deve essere estranea allo sport che invece porta con sé valori di condivisione e amicizia». Il sindaco ha poi espresso solidarietà agli agenti rimasti feriti, ringraziandoli «per il lavoro egregio da loro svolto, evitando conseguenze peggiori». In mattinata proprio Giordani aveva partecipato a un briefing in Questura: «È stata fatta una valutazione in serenità con il questore che ha dato diverse indicazioni riguardo alla sicurezza dello stadio - ha commentato Giordani all'uscita - Quanto successo servirà per fare in modo che nelle prossime partite si sia più attenti in termini di sicurezza, steward e di normative». Martedì sera il sindaco, ex presidente del Padova, era in tribuna: «Mi ero impressionato, salvo poi, una volta nella sala con il Questore, capire come stavano le cose, di una dinamica piuttosto banale: tutto sommato non è successo nulla, non è certo stato un bello spettacolo per la città, ma servirà per il futuro. Dobbiamo isolare persone che non devono trovare spazio nello sport per le loro azioni sconsiderate. Una lezione che serve».

Bianchi: «L'attenzione sulla sicurezza c'è sempre stata»

In casa biancoscudata analogo stato d'animo. «Martedì sera - commenta l'amministratore delegato Alessandra Bianchi - è stato commesso un atto violento e premeditato da parte di un tifoso del Catania che ha intercettato lo steward e ha fatto entrare gli altri attraverso il varco che rappresenta un'uscita di sicurezza per le situazioni di emergenza. Ciò premesso, se in futuro ci saranno da migliorare le procedure, siamo a disposizione e proprio per coordinarci ci siamo trovati in mattinata (ieri, ndr) in Questura». Poi aggiunge: «Da parte nostra l'attenzione per la sicurezza c'è sempre stata e con questo sistema, adottato da qualche anno, abbiamo fatto una stagione in B con tifoserie importanti e mai ci sono stati problemi come pure nei vari derby o nella recente sfida con il Mantova. Prima di ogni gara si svolge un sit-in con le autorità di pubblica sicurezza in cui vengono date precise indicazioni a cui ci siamo sempre attenuti. Se ci sarà da rivederle e migliorarle siamo disponibili nell'interesse di tutti». E sugli steward: «Per metà vengono raccolti dalla società e formati da una persona tra le più esperte nel settore e in più ci avvaliamo della collaborazione di Top Secret, azienda di rilevanza nazionale. Purtroppo - conclude - per colpa di singole persone ci vanno di mezzo due tifoserie, ma i supporter padovani hanno avuto il sangue freddo di restare fermi e non reagire. Spero siano tutelati per la trasferta». 

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