Padova. Incidenti dimezzati in 18 anni: la mappa delle strade a rischio

Lunedì 15 Aprile 2024 di Gabriele Pipia
Il sindaco Sergio Giordani alla centrale operativa della Polizia locale in via Gozzi

PADOVA - Un crollo progressivo e costante. Una discesa frutto di tanti fattori: l’aumento dei controlli delle forze dell’ordine, il miglioramento delle condizioni di molte strade e il potenziamento dell’illuminazione degli incroci pericolosi. Risultato: negli ultimi 18 anni il numero di incidenti nel comune di Padova si è quasi dimezzato. 
È tutto scritto nel report pubblicato sul sito della Polizia locale.

Nel 2006 gli incidenti rilevati dai vigili erano stati 2.125 e da lì è iniziato un costante calo fino ai 1.146 schianti registrati nel 2023 (il picco minimo in realtà sarebbe nel 2020 con 870 sinistri ma il numero così basso è dovuto alla pandemia che ha limitato notevolmente il traffico). Siamo passati da una media di sei incidenti al giorno ad una media di tre. In questo 2024 ci sono stati 154 incidenti nei primi due mesi, con una tendenza in ulteriore calo. 

IL CONFRONTO

L’anno peggiore per quanto riguarda gli incidenti mortali era stato il 2007 con ben 20 tragedie mentre nell’ultimo anno i sinistri in cui ha perso la vita almeno una persona sono stati 10. È interessante anche l’analisi delle tipologie di incidente. Dai dati della Polizia locale notiamo negli ultimi 18 anni un dimezzamento degli investimenti di pedoni (da 201 a 101) ma registriamo soprattutto un crollo degli incidenti che interessano i ciclomotori: da 456 a 62. Più che dimezzati anche gli schianti che hanno coinvolto le moto: da 505 a 262. Calano ma non moltissimo gli incidenti che interessano i ciclisti: da 375 a 311. L’unico aumento si riferisce ai monopattini che compaiono per la prima volta in queste tabelle nel 2022 e dimostrano subito come questi mezzi possano essere pericolosi tanto quanto le biciclette. Nel 2022 gli agenti sono intervenuti per 53 incidenti e nel 2023 il numero è salito addirittura ad 81. Nei primi due mesi del 2024 gli incidenti sono stati 9 con una tendenza in lieve flessione.

LE ZONE

Le tabelle del Comune di Padova permettono di confrontare la situazione nei vari quartieri. Tra il 2006 e il 2008 l’area maggiormente incidentata era il centro storico mentre nel decennio successivo troviamo un’alternanza tra la zona est (Ponte di Brenta, via Venezia, Camin e Forcellini), la zona nord (Arcella e Pontevigodarzere) e la zona sud-est (Santa Croce, Sant’Osvaldo, Bassanello e Voltabarozzo). Dal 2015 ad oggi la zona est risulta ogni anno quella con più incidenti. L’area cittadina meno pericolosa, con numeri spesso dimezzati rispetto alle altre zone, è da sempre quella dei quartieri Armistizio e Savonarola. 

L’ESPERTO

«Diciotto anni fa la situazione era quella di un vero bollettino di guerra e poi anno dopo anno è migliorata - riconosce Nicola Salvà Borotto, vicepresidente dell’Automobile Club di Padova -. Ricordo che una quindicina di anni fa è partita la prima campagna europea con l’obiettivo del dimezzamento degli incidenti in 10 anni e sono stati finanziati anche diversi progetti importanti per la manutenzione delle strade, l’installazione dei guardrail e il potenziamento della luminosità. Rispetto ai primi anni Duemila oggi a Padova la situazione delle strade è decisamente migliorata anche se si può ancora lavorare sulla sicurezza: servono per esempio attraversamenti a raso illuminati lungo via Facciolati o in via Belludi andando verso Prato della Valle. Altri esempi di zone che trovo ancora pericolose sono via Manzoni, via Palestro, via Scrovegni e via Berchet. Penso anche al tratto che porta da Pontecorvo a via Cesarotti dove c’è un attraversamento pedonale drammatico sia di giorno che di notte».

LE CAUSE

La causa principale di incidenti è la distrazione e infatti la Polizia locale sta facendo sempre più multe a chi guida con lo smartphone in mano. «I cellulari sono pericolosissimi, mi capita spesso di vedere gente che guida guardando lo schermo del telefonino - continua Borotto -. Plaudo alla riforma del Codice della Strada che sta portando avanti il governo. Per me dovrebbe essere vietato l’uso del telefonino a tutti i titolari di patenti professionali come autotrasportatori e conducenti dei bus. Il telefonino è una distrazione sempre, anche per chi parla con il bluetooth o con le auricolari. La seconda causa di incidenti è invece l’alta velocità».

COSA SERVE

Ma come si può abbassare ulteriormente il numero di incidenti? Borotto ha tre pensieri. Il primo: «Ben vengano i controlli delle pattuglie sulle strade. Non serve vessare i cittadini con troppi autovelox fissi, bastano dei controlli mirati nelle strade dove la gente sfreccia davvero». Il secondo: «Va potenziata l’educazione stradale nelle scuole. È difficile cambiare l’abitudine di guida di un cinquantenne, ma sui giovani possiamo lavorare moltissimo». Il terzo: «Io porterei le scadenze di tutte le patenti a cinque anni anziché a dieci. In cinque anni le caratteristiche di un guidatore possono cambiare moltissimo». 

Ultimo aggiornamento: 09:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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