Tutta Bovolenta piange Sara, mamma 40enne uccisa dal compagno: «Ci hai donato calore, energia, gioia»

Giovedì 7 Marzo 2024 di Cesare Arcolini
Tutta Bovolenta piange Sara, mamma 40enne uccisa dal compagno: «Ci hai donato calore, energia, gioia»

BOVOLENTA - La chiesa di Bovolenta è risultata troppo piccola, oggi 7 marzo, per accogliere le centinaia di fedeli che si sono ritrovati per dare l'ultimo saluto a Sara Buratin, la quarantenne mamma di una figlia di 15 anni, uccisa a coltellate il 27 febbraio scorso nel cortile della casa della mamma in viale Italia a Bovolenta. Dal giorno del delitto, culminato poi con il rinvenimento del corpo senza vita del suo carnefice, Alberto Pittarello, che si è gettato con un furgone Nissan nelle gelide acque del Bacchiglione, nel piccolo paesino di Bovolenta è calato il dolore.

La comunità conosce perfettamente le due famiglie rimaste coinvolte nell'immane tragedia. Le attestazioni di affetto e vicinanza sono state innumerevoli. Nessuno ha mai proferito parole di odio o rancore nei confronti di Alberto. Vince la pietà e soprattutto la volontà di tutelare l'adolescente che in pochi minuti quel 27 febbraio è rimasta orfana. Nel corso dell'omelia don Lodovico Casaro ha ricordato il dono dell'amore della vita. Il sacrificio di Sara non dovrà essere vano, occorre tra i singoli membri della comunità ancora maggiore collaborazione e fiducia reciproca, per tentare di portare alla luce situazioni di disagio che a volte finiscono nel modo peggiore.

Ha invitato i presenti a pregare per Sara, la sua famiglia, ma anche per Alberto e soprattutto per la creatura nata dal loro amore.

Tre gli interventi che hanno caratterizzato la messa. Ha parlato il sindaco Anna Pittarello, i compagni di scuola di Sara e gli amici e i parenti più stretti. Il primo cittadino ha riferito: «La nostra Comunità di Bovolenta non avrebbe mai voluto ricevere una notizia sconvolgente come quella arrivata martedì 27 febbraio, quando due giovani vite sono state tragicamente spezzate. Come sindaco di questa Comunità, non riesco a non pensare alla foto che ritrae Sara sorridente e felice e alla coincidenza che l'ha vista lasciarci il giorno del nostro patrono, San Gabriele, il Santo del sorriso. Da quel giorno la nostra Comunità sopravvive incredula, pervasa da un accavallarsi di ricordi e sentimenti contrastanti per due ragazzi che se ne sono andati troppo presto, lasciando in noi dolore e anche rabbia. Da quel giorno il nostro pensiero accorato va ad una figlia che rimane orfana, e a due famiglie ferite nel profondo. Riconosciamoci famiglie tanto feconde quanto fragili, dove un disagio può far male. Aiutiamoci ad accettare che certe domande rimarranno senza risposta. Vogliamo credere in una Comunità che né condanna, né assolve ma che rispetta un dolore inspiegabile. Vogliamo credere in una Comunità compassionevole che prenderà per mano la giovane adolescente e chi con lei oggi piange Sara e Alberto. Tocca a ognuno di noi, con una nuova attenzione nei confronti dell’altro, prenderci cura della nostra Comunità. In questo periodo di Quaresima che ci prepara alla Santa Pasqua, sia per tutti noi un tempo di riflessione sul valore della vita, affinchè da questa dolorosa ferita germoglino frutti di pace e di speranza».

Gli amici e i parenti in un messaggio sintetico, ma ricco di amore, hanno proseguito: «Sara sei il sole, una luce che continuerà a risplendere dentro a noi. La tua presenza, come il sole, ha illuminato le nostre vite, donandoci calore, energia e gioia. Il tuo sorriso contagioso, la tua forza d'animo e la tua passione per la vita continueranno ad ispirarci ogni giorno. Ti amiamo, i tuoi amici del cuore, i tuoi cugini, i tuoi zii». Struggente il messaggio dei vecchi compagni di scuola: «Ciao, cara Sara, siamo i tuoi compagni. Il nostro percorso è iniziato fin dall'infanzia, dalla prima classe dell'asilo e, la nostra strada, è rimasta la stessa fino alla terza media. Sai, ci ritorna in mente l'energia positiva che trasmettevi, la tua bontà d'animo e la leggerezza con la quale affrontavi la vita. Poi, i nostri percorsi, ci hanno portato a dividerci e creare ognuno il nostro cammino. Sì, le strade, ad un certo punto ci hanno messo davanti a scelte diverse, ma la nostra amicizia è rimasta. Ora, cara Sara, ci manchi e ci manca il tuo sorriso. Ma ci siamo, siamo ancora uniti per te, ci siamo per tua figlia, per Maria, per Angela. Ci stringiamo al dolore della tua famiglia, Sara e a quella di Alberto. Il ricordo di te rimarrà sempre vivo in noi».

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Ultimo aggiornamento: 11 Marzo, 13:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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