Soccorsi in vetta, arriva la videochiamata salvavite: nei rifugi un kit con bodycam e altri strumenti, nella centrale le immagini del paziente in live

Mercoledì 8 Maggio 2024 di Giuditta Bolzonello
Soccorsi in vetta, arriva la videochiamata salvavite: nei rifugi un kit con bodycam e altri strumenti, nella centrale le immagini del paziente in live

PIEVE DI CADORE (BELLUNO) - L'assistenza del Suem ora è in videochiamata: da 3mila metri alla città e sarà come se l'operatore si trovasse sul posto.

La rivoluzione è stata attivata in questi giorni, con il sistema informativo per le centrali del 118 attivato in tutto il Veneto e anche alla centrale di Pieve di Cadore. Il nuovo sistema prevede l'invio di un link sullo smartphone della persona che richiede aiuto, con tanto di geolocalizzazione e le coordinate precise: informazioni preziosissime per gli interventi nelle montagne dolomitiche. Un servizio che si rafforza in provincia con il sistema di telemedicina "a zainetto" dei rifugisti.

IL PRESIDIO

Dopo la sperimentazione invernale, fatta con la prima dotazione consegnata al rifugio Faloria a Cortina, fortunatamente senza nessun intervento, continua il progetto "Rifugi sani e sicuri" che l'Ulss Dolomiti ha avviato in sinergia con i gestori, la rete dei soccorsi, il Cai. Per la prossima stagione estiva saranno nove in tutto i rifugi, Faloria compreso, che avranno in dotazione il kit, con le unità da remoto custodite in un apposito zaino, per la diagnosi a distanza possibile grazie alla telemedicina. Per presentare i prossimi passaggi ed illustrare le diverse iniziative con il direttore generale Giuseppe Dal Ben e il responsabile del servizio di igiene e sanità pubblica Sandro Cinquetti, la responsabile del Suem 118 Cristina Barbarino, i tecnici ei rifugisti che hanno così iniziato il percorso di formazione .

IL PIANO

Il progetto si sviluppa in tre aree di attività: il miglioramento della qualità igenico sanitaria dei rifugi con particolare attenzione all'approvvigionamento idrico; il potenziamento della sicurezza sanitaria; le iniziative di promozione della salute a cominciare dalla prevenzione del melanoma, «in montagna si usano poco le creme protettive» ha assicurato Cinquetti. Entro l'avvio della stagione poi saranno assegnate le targhe, saranno una trentina a fine tenuta, che certificheranno le strutture "sane e sicure" dove l'escursionista potrà soggiornare in assoluta tranquillità grazie alla garanzia Ulss.

LA MAPPA

I rifugi che avranno in dotazione la strumentazione sono: Galassi, Lavaredo, Mulaz, Nuvolao, Scarpa, Tissi, Vandelli, Venezia e Scarpa. Sono stati selezionati, fermo restando la singola disponibilità, in collaborazione con il Cai; era presente il presidente regionale Renato Frigo che ha sottolineato la straordinaria valenza del progetto che è partito cinque anni fa, «un passo fondamentale per dare ulteriore sicurezza ai tanti che frequentano la montagna». La telemedicina dai rifugi è sempre più realtà, si è provveduto all'acquisto dei dieci kit completi, «ma altri ne arriveranno», ha assicurato Dal Ben, si è passati all'organizzazione con la sperimentazione sul Faloria ed ora, in questo periodo in attesa della riapertura dei rifugi, si prosegue con la formazione. I rifugisti toccheranno con mano le strumentazioni.

IL SISTEMA

Nello zaino troverete la bodycam che consente, in tempo reale, la trasmissione delle immagini acquisite utilizzando sia una rete WiFi se disponibile, o una rete dati cellulare di qualsiasi operatore disponibile. La bodycam svolge anche la funzione di concertatore per i parametri vitali rilevati dal saturimetro, dal misuratore di pressione e dall'elettrocardiografo. I dati vengono inviati alla Centrale operativa dove il medico oltre a dare consigli deciderà, nel caso, come intervenire.

LA FORMAZIONE

L'illustrazione della funzionalità del sistema ha permesso un primo "assaggio" agli addetti ai lavori che grazie alla formazione potranno gestire al meglio le eventuali emergenze, con loro anche gli operatori del Soccorso alpino civile e della Guardia di Finanza perché i malori capitano anche nelle adiacenze del rifugio.

IL CONVEGNO

La telemedicina nei rifugi è solo una parte di un più vasto progetto per attuare le soluzioni innovative per la sanità di montagna; un convegno affronterà le diverse opzioni per affrontare le emergenze. Una giornata intera, dopo l'appuntamento a Feltre del 19 gennaio dedicato a "Salute oltre la città- Soluzioni innovative per la sanità di montagna", l'Ulss 1 Dolomiti propone un nuovo incontro il 10 maggio all'Auditorium Cos.Mo di Pieve , dedicato alle reti cliniche tempo dipendenti (rete ictus, rete per le emergenze cardiologiche, rete per il trauma, rete per la gestione del neonato e del bambino critico). Questo rilevante e complesso tema è oggetto di particolare attenzione in ambito sanitario, e più in generale, da parte delle istituzioni e delle comunità, in tutte le "aree interne".

Ultimo aggiornamento: 11:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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