Olimpiadi Milano Cortina 2026: tribuna, postazioni, ristori. Ci pensa l'architetto ex bobbista Sebastiano Dabalà, ecco come saranno

Sabato 24 Febbraio 2024 di Marco Dibona
Olimpiadi Milano Cortina 2026: tribuna, postazioni, ristori. Ci pensa l'architetto ex bobbista Sebastiano Dabalà, ecco come saranno

CORTINA D'AMPEZZO (BELLUNO) - Attorno alla pista da bob di Ronco, a Cortina d’Ampezzo, dovranno essere create diverse strutture, per accogliere lo svolgimento delle gare, le discese di bob, skeleton e slittino ai Giochi olimpici invernali 2026. Si tratta di impianti provvisori, da utilizzare nelle settimane delle gare, che poi saranno rimossi, oppure ridimensionati. Basti pensare alle tribune per gli spettatori: gli standard del Comitato olimpico prevedono una certa disponibilità di posti, che non sono necessari per l’attività successiva, per gare di Coppa del mondo o di Mondiali. Lo stesso dovrà accadere per il traguardo di Rumerlo, dove si concluderanno le gare di sci alpino femminile alle Olimpiadi; tutte le discese, maschili e femminili, alle Paralimpiadi; inoltre le gare di snowboard paralimpico. 


IL PRECEDENTE
Per le recenti gare di Coppa del mondo, lo scorso gennaio, le tribune potevano accogliere mille persone: a Bormio si sta già predisponendo lo stadio dello sci, alla base della pista Stelvio, che dovrà accogliere 2.500 spettatori. Lo stesso standard dovrà essere previsto a Cortina. Ci sono inoltre numerosi servizi e locali accessori, dal centro stampa agli ambulatori antidoping, dagli alloggiamenti delle squadre ai punti di ristoro. Allo stadio Olimpico inizieranno fra breve gli interventi di miglioramento, con nuovi spogliatoi, con impianti di condizionamento dell’aria, che rimarranno, ma anche lì ci saranno interventi temporanei, da rimuovere dopo i Giochi. Questi e altri dettagli sono stati illustrati alla Commissione coordinatrice per i Giochi invernali Milano Cortina 2026 del Comitato olimpico internazionale, guidata da Kristin Kloster, da parte dell’architetto Sebastiano Dabalà, che collabora da anni con Fondazione Cortina e ora con Fondazione Milano Cortina 2026. 


IL PROGETTO
«Ho presentato quello che in gergo tecnico è il layout di overlay, ovvero gli allestimenti temporanei, funzionali alla competizione olimpica», spiega Dabalà, dopo la visita della delegazione del Cio. Il suo ruolo si è sviluppato in tutte e tre le sedi di gara previste nella conca d’Ampezzo: «Ho illustrato loro gli interventi da eseguire allo stadio Olimpico, per accogliere i tornei di curling delle Olimpiadi, ma soprattutto delle Paralimpiadi, con il wheelchair curling, sulla sedia a rotelle. Siamo andati al Tofane alpine centre, per lo sci alpino femminile, con le gare che si concluderanno al traguardo di Rumerlo, già collaudato con i Campionati del mondo Cortina 2021 e con tante gare di Coppa del mondo femminile, maschile e di sci paralimpico. La stessa pista sarà utilizzata per le gare di sci e dello snowboard delle Paralimpiadi 2026. La delegazione si è fermata anche alla pista da bob di Ronco, e anche qui ho illustrato gli interventi previsti.

Ho spiegato come ho progettato, assieme al mio dipartimento, l’overlay, ovvero gli allestimenti temporanei per il sito di gara, durante i Giochi olimpici. Quindi non l’impianto sportivo vero e proprio, che compete ad altri, quanto piuttosto quello che è il contorno, con tutti gli allestimenti, affinché la competizione sportiva possa avere svolgimento. Ho la fortuna di ricoprire questo ruolo molteplice, in seguito a tutti gli anni in cui ho progettato e gestito la finish area dei Mondiali e della Coppa del mondo a Rumerlo». 


LA PASSIONE
Per Dabalà il grande amore resta comunque il bob, per cui ha vissuto con particolare coinvolgimento la visita al cantiere del nuovo impianto di Ronco, proprio nel giorno in cui sono iniziati concretamente i lavori, con il taglio degli alberi, dove dovrà sorgere la nuova pista: «È il mio sogno – conferma – perché io sono nato e cresciuto qui vicino, per cui vedo davvero avverare quello che sognavo da bambino, poi da atleta professionista, quando è stato il mio sport, la mia passione, ora da tecnico, da professionista anche in questo settore». 

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