AGORDO (BELLUNO) - Nuove assunzioni, stabilizzazione dei precari, settimana lavorativa corta a parità di stipendio.
TIMORI SCOMPARSI
«Non nascondo - afferma Antonio Agostini, dipendente "datato" di Luxottica - che anch'io, come tanti altri, ho temuto che dopo la scomparsa del nostro amato "nonno" le cose, in Luxottica, potessero cambiare. Se fino a quel momento, infatti, lui aveva perfettamente in mano l'intera situazione agordina, conoscendo anche di persona molti di noi, ho avuto paura che non sarebbe più stato così. Perché con gli eredi e con i manager nessuno di noi ha potuto mai instaurare quel rapporto quasi familiare che esisteva prima con Del Vecchio. Devo essere onesto: molti di noi vedevano la nuova generazione come molto lontana da Agordo e dalla sua essenza. E invece sbagliavamo. Lo ha dimostrato un contratto integrativo, l'ennesimo, che ci stende il tappeto rosso nel cercare di agevolare la convivenza vita-lavoro. Ora questa festa di Natale da mille e una notte che va ad avvalorare quanto detto. Che dire, dopo tanti anni di lavoro in questa azienda vengo puntualmente sorpreso. Sempre in meglio, naturalmente».
LA FESTA
La festa di Natale Luxottica è andata in scena venerdì sera al PalaLuxottica di Agordo accogliendo 5.500 dipendenti e 500 persone addette all'organizzazione. Un evento che è costato all'incirca 1 milione di euro. Se qualcosa andava dimostrato nel "dopo Leonardo Del Vecchio", il risultato è andato ben oltre ogni migliore aspettativa. Già solo il riuscire a portare ad Agordo la rock band più famosa del momento non solo in Italia ma anche la più ascoltata al mondo è stata l'ennesima dichiarazione d'amore che l'azienda ha rivolto ai dipendenti e al territorio. Giusto per capire, i quattro ragazzi romani sono passati dal calcare i palcoscenici del tour mondiale a un piccolo paese di provincia. A favore della band, accolta da un delirio generale, sarebbe stato strappato un assegno da 800mila euro. Mentre altri 200mila e più sarebbero stati investiti nella cena, a base di prodotti locali di stagione, curata in ogni dettaglio dallo chef stellato Davide Oldani in collaborazione con uno stuolo di cuochi. Ancora, a dar vita all'iniziativa: gli autisti per le navette cittadine e per i bus a media-lunga percorrenza, i componenti della security per la gestione degli ingressi e dei guardaroba, i camerieri che in contemporanea hanno servito 5.500 coperti, il dj Andrea Del Vescovo che ha fatto tirare le ore piccole. Per non parlare degli allestimenti, dei service e della posata "Passpartout" in regalo a tutti come ricordo. «È un grande onore essere con voi - ha detto ai presenti Leonardo Maria Del Vecchio, figlio del patron -. In molti pensavano che le cose sarebbero cambiate dopo la morte di mio padre e invece siamo qui con il record storico di presenze. Stiamo rendendo fiero il nostro fondatore, il nostro collega, il nostro amico, nostro padre, il cavalier Leonardo Del Vecchio».