Allarme antisemitismo.
Alla fine del 2023, 25 dei 27 Stati membri dell'UE avevano sviluppato o stavano preparando programmi nazionali sull'argomento. Proprio in questi giorni il segretario generale della comunità ebraica di Vienna, Benjamin Nägele, ha parlato di un aumento del 500 per cento degli incidenti antisemiti in Austria, e questi sono solo casi segnalati. Anna Zielinska del consiglio di amministrazione dell'organizzazione ebraica polacca Czulent ha sottolineato che oltre all'odio per gli ebrei, ora anche la disinformazione sta diventando un problema per la sicurezza pubblica.
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In questo quadro, proprio in questi giorni, si è concluso ad Amsterdam una importante conferenza, la Liberaal Joodse Gemeente (LJG) in collaborazione con HIAS Europe e diverse organizzazioni ebraiche per portare avanti il Neighbours Project, avviato nel 2022 proprio contro l'antisemitismo e la xenofobia in Europa. In questo contesto si è parlato di far leva sul dialogo interreligioso come base per una strategia capace di limitare l'antisemitismo. Il rabbino Menno ten Brink di LJG ha parlato a lungo di come investire sui ragazzi. Tra gli interventi quello di Chantal Suissa-Runne co-fondatrice della rete musulmano-ebraica Yalla!: «La mia risposta a coloro che sono critici nei confronti del dialogo interreligioso e della costruzione di coalizioni è semplice: Se non sei al tavolo, sei sul menu!»
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