Una buona notizia per lo sport. Nasce un servizio operativo a 360 gradi contro le molestie e gli abusi in ambito sportivo.
A presentare il progetto ci sono tre simboli olimpioniche: l'ex pistard, ciclista su strada e bobbista due volte campionessa olimpica - nell'inseguimento ad Atlanta 1996 e nella corsa a punti a Sydney 2000 - Antonella Bellutti, la Campionessa mondiale e olimpica nella specialità del K1 Josefa Idem e la vincitrice di due medaglie d'oro e un argento ai Giochi paralimpici Martina Caironi.
Il servizio si prefigge due obiettivi: il primo è attivare un’importante campagna di sensibilizzazione e informazione che vedrà la Regione Lazio come ente pilota del progetto. Il secondo obiettivo è quello di raccogliere denunce, fornendo assistenza concreta e gratuita a chi subisce molestie e abusi: tutto questo grazie a psicologhe, avvocate ed esperte di Differenza Donna già attive sulle multidiscriminazioni e recentemente relatrici, come eccellenza del nostro Paese, al Consiglio d’Europa. Le donne dello sport, le atlete e le dirigenti che vorranno rivolgersi all’associazione potranno farlo chiamando il numero 06-6780537 o scrivendo a save@assistitaly.it . Le attività di comunicazione e sensibilizzazione di SAVE partiranno con l’avvicinamento alle grandi realtà sportive, a partire dalle sedi periferiche di CONI e Federazioni Sportive Nazionali che hanno reagito in maniera incoraggiante alla richiesta di fare fronte comune sul tema. Nella Regione Lazio, saranno subito organizzati anche primi meeting con scuole e società sportive del territorio.
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«Sappiamo bene quanto sia esteso l'amore per lo sport nel nostro Paese» dice Josefa Idem, plurimedagliata e record woman con le sue otto edizioni ai Giochi Olimpici, oggi formatrice e speaker. «Sappiamo anche quale ricchezza e quali valori sappia regalare a chi lo pratica. Con la stessa convinzione però dobbiamo saper indagare sul fenomeno delle molestie e degli abusi, proprio perché il mondo sportivo resti un luogo sano e di crescita. Save potrà offrire un servizio unico del quale c'era assoluto bisogno e lo farà con persone di grande preparazione.» «Accolgo con molto sollievo la nascita di Save – dice la bi-olimpionica di Atlanta e Sydney Antonella Bellutti - poiché il tema, delle violenze e degli abusi, purtroppo, non è estraneo a nessun luogo, nemmeno allo sport. La forte attrazione che la pratica sportiva esercita, la delega educativa data ad allenatori e allenatrici, la grande quantità di tempo che atleti e tecnici trascorrono insieme, racchiudono anche elementi di vulnerabilità per soggetti giovani. Istituzioni sportive e società sportive, istituzioni pubbliche e Giustizia sportiva e penale devono avere maggiori strumenti di conoscenza e di prevenzione del fenomeno. In questo Savepotrà essere un vero faro».